Faenza, investe on line i soldi, anziana truffata per 120mila euro

Faenza

Prima ha tentato con poche migliaia di euro, poi, vedendo che gli investimenti fruttavano, ha alzato il tiro, affidando alle finte società di trading online qualcosa come 100mila euro. In pratica i risparmi di una vita, che una 70enne faentina ha visto svanire nel nulla proprio quando è arrivato il momento del bisogno. Solo quando ha trovato il coraggio di denunciare le continue richieste di denaro per sbloccare i conti e le successive telefonate minatorie, ha scoperto che non solo le due società alle quali aveva affidato i propri soldi non erano autorizzate a operare in Italia, ma nemmeno esistevano. Non bastasse, era colluso anche il sedicente studio legale da cui era stata successivamente contattata promettendo di farle riavere le somme versate.

C’è tutto questo nella denuncia depositata direttamente alla Procura di Ravenna da parte degli avvocati Nicola Montefiori e Salvatore Fabio Amato, i legali ai quali la donna si è rivolta dopo aver capito di essere finita nella rete di una maxi truffa legata al fenomeno del trading online.

Nomi storpiati da società vere

Due le società nelle quali l’anziana è incappata navigando su internet. Era stata attratta dai nomi di entrambe, in realtà storpiature di player regolarmente attivi sul mercato del trading e debitamente autorizzati. Anche i documenti del contratto, inviati via mail dopo essere stata contattata pure telefonicamente, erano copie contraffatte di atti ufficiali delle società reali.

Tra l’ottobre 2019 e lo scorso febbraio la signora aveva iniziato a versare. La sua iniziale prudenza era stata presto vinta facendo figurare plusvalenze azionarie tali da fare prospettare grandi guadagni. Per questo erano seguiti altri investimenti, fino a raggiungere la cifra di circa 100mila euro.

Versamenti per sbloccare i soldi

Poi però era arrivato il momento di disinvestire. Avendo necessità di effettuare un pagamento imprevisto, la risparmiatrice aveva contattato sia online che al telefono le società, chiedendo la restituzione di parte degli investimenti. Gli operatori le avevano però risposto che per sbloccare i soldi doveva prima effettuare altri versamenti. La donna, che ormai aveva dato fondo al proprio conto in banca, aveva chiesto prestiti ai familiari. Alla fine, però, anche gli aiuti dei parenti erano cessati.

Da marzo a maggio la 70enne ha ribadito la necessità di disinvestire, specificando di essere rimasta senza liquidità. Allora gli operatori hanno cambiato il tono di voce, con frasi estorsive e minacciose: “O paghi ancora o perderai tutto”, ma anche, “sappiamo dove abiti”. Finché a contattarla sempre al telefono non è stato uno studio legale, misteriosamente a conoscenza della sua situazione; se ne sono andate altre migliaia di euro prima che anche il nuovo interlocutore svanisse nel nulla.

I dettagli del raggiro sono emersi quando i legali (questa volta quelli veri) a cui l’anziana si è rivolta hanno fatto i necessari approfondimenti, andando poi a presentare a fine maggio la denuncia confluita ora nel fascicolo sul quale sta indagando la Polizia Postale.

«Si tratta di una truffa particolarmente odiosa – commentano i difensori della vittima – sia perché ha privato una 70enne di tutti i propri risparmi, rovinandola economicamente, sia perché ha ingenerato in lei uno sconforto atroce dopo averla addirittura spaventata per la propria incolumità fisica». Un incubo che – al di là della somma perduta – non sembra ancora finito; anche nella settimana appena trascorsa, infatti, la donna è stata ricontattata da sedicenti operatori.

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