Faenza, incredibile scoperta: trovati i resti di un bimbo di 17 mesi morto al tempo dell’età del Rame

Faenza
  • 30 giugno 2025

Sono bastati qualche pezzetto di dente e frammenti di Dna per ricostruire la vita di un neonato della Preistoria. Lo studio, multidisciplinare, è stato condotto da un team di ricercatori coordinato dall’Alma Mater di Bologna, che è riuscito a svelare la storia di questo bebè, vissuto al tempo dell’Età del Rame, partendo da resti fortemente degradati scoperti a Faenza. Durante uno scavo archeologico preventivo nella cittadina manfreda, sono infatti venuti alla luce resti di uno scheletro molto frammentato, ridotto solo a corone dentarie e piccoli frammenti ossei. Nonostante questo, grazie a tecniche laser, datazione al radiocarbonio, studi microstrutturali, analisi istologiche, genomiche e paleoproteomiche, gli scienziati sono riusciti a stimare con notevole precisione l’età alla morte del neonato (aveva 17 mesi) e a determinarne il sesso (maschile). Inoltre, sono stati individuati elementi utili in merito all’ascendenza materna. Lo studio, pubblicato sul ‘Journal of archaeological science’, ha coinvolto ricercatori di otto tra atenei, enti e istituzioni oltre all’Alma Mater: La Sapienza di Roma; Max Planck institute for evolutionary anthropology; Università di Modena e Reggio Emilia; Goethe Universitat di Francoforte; Lamont-Doherty Earth Observatory della Columbia University; Università del Salento; Università di Padova; Ministero della Cultura italiano.

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