Oggi è stato inaugurato il progetto di rigenerazione dell’area della stazione ferroviaria di Faenza, un intervento che cambia radicalmente il volto di uno dei luoghi più strategici della città. L’area diventata operativa dagli inizi di settembre è ora una ‘porta d’accesso’, maggiormente funzionale, accogliente e sostenibile, rispetto al passato e capace di risolvere le criticità storiche legate alla vecchia autostazione di viale delle Ceramiche e alla sua distanza dalla stazione ferroviaria, che costringeva gli utenti dei due servizi a spostamenti disagevoli da una parte all’altra della città. Per anni, inoltre, l’area di viale delle Ceramiche che ospitava la stazione delle autocorriere ha sofferto problemi di congestione, degrado e scarsa integrazione tra i diversi mezzi di trasporto. La ferrovia costituiva una barriera tra centro storico e zona nord, lo scalo merci dismesso rappresentava un vuoto urbano e la vecchia autostazione generava disagi e rischi per la sicurezza. Tutti elementi che rendevano necessario un intervento profondo, capace di trasformare un nodo problematico in una risorsa strategica.
La rigenerazione si è fondata su tre linee guida fondamentali. La creazione di un hub della mobilità integrata, che connettesse treno, autobus urbani ed extraurbani, auto, biciclette e percorsi pedonali; la promozione della mobilità sostenibile, con percorsi ciclabili sicuri e spazi pedonali ampi che incentivassero l’uso della bicicletta e degli spostamenti a piedi e la riqualificazione dello spazio pubblico, con la trasformazione di un’area che se prima era di solo transito la modificasse in un luogo esteticamente bello e allo stesso tempo funzionale e sicuro, capace di innescare processi di rigenerazione urbana anche nelle zone circostanti.