Faenza, in ventimila in piazza per la Nott de Bisò VIDEO

Faenza

Il calore del fuoco, l’allegria del vino, la convivialità del cibo, la cornice di una delle piazze più belle d’Italia, oltre al clima favorevole e al desiderio di tornare a vivere un grande evento di massa, hanno contribuito a battere tutti i record.
Un pubblico intorno alle 20mila persone ha partecipato giovedì alla Nott de Bisò 2023. A mezzanotte, l’ora del falò che brucia il Niballo, le piazze centrali erano un ginepraio, trovare parcheggio pressoché impossibile.
A richiamare tanto gradimento anche elementi profetici, le atmosfere sature dei fumi odorosi di graticole e fornelli che mista alla nebbia hanno creato una scenografia da paesaggio fatato. Ognuno dei cinque rioni ha preparato intorno ai 1.000 litri di bisò, andato esaurito, come pure tante altre proposte dei menù.
Venduti tutti i gotti in ceramica in cui si poteva bere il vino caldo aromatizzato.

Insieme alle note incessanti di chiarine e tamburi, è la voce possente dell’araldo Marino Baldani a lanciare il proclama: “E’ l’ora… si dia inizio al rogo”. Dallo scalone dell’antistante municipio scende Luca Innocenzi, il cavaliere di Foligno, vincitore dell’ultimo Palio per i colori di Borgo Durbecco, trasformato in tedoforo.
Subito viene subissato di fischi: la manifestazione vive dello spirito del Palio e i tumulti fra gli schieramenti sono una costante.
Ma stavolta i fischi si sentono parecchio, forse perché Innocenzi è forestiero e il “popolo” di opposta fazione vuole rimarcarlo.

Annibale arde tra i lapilli che salgono odorosi fin sopra il duomo e fanno fuggire i piccioni. Chi assiste tracanna bisò.
Il fantoccio, di Bianco vestito, piuttosto panciuto quest’anno, simboleggia le avversità dell’anno vecchio dato alle fiamme per propiziarsi il nuovo, ma riserva altri arcani presagi: si vuole vedere da che parte cade la testa del condannato, perché si pensa che indichi il vincitore del prossimo Palio del Niballo.
Questa volta bastano sette minuti e il capoccione bifronte precipita apparentemente verso il rione Rosso, ma anche qui c’è contrasto perché i rionali del Nero ne rivendicano la posizione. Insomma mettere d’accordo i rionali è impresa ardua.
Palloncini con i biglietti gratuiti
Poco prima del rogo un altro rito è quello dei palloncini colorati, liberati con i biglietti gratuiti per il prossimo palio. Agli stand tanti giovani fanno ben sperare per il futuro.
«Io sono anziano, faccio lavori solo di concetto, sto alla cassa» afferma Piero Tamburini, storico rionale del Giallo.
Al Verde il capo rione Massimo Liverani raduna i ragazzi per una foto, anch’essa di rito.
Filippo Rava del Borgo è soddisfatto perché «era dal 2011 che non si vedeva il Niballo vestito di bianco».

Al Nero sono contenti perché la gente sottolinea la bontà del loro bisò, ma altrettanto rimarca chi viene servito al Rosso, o al Verde, Giallo o Bianco. Forse la scelta del migliore bisò potrebbe essere motivo di una nuova sfida da introdurre. E chi meglio della giunta comunale potrebbe fare da giudice, visto che per non fare discriminazioni li ha assaggiati tutti facendo visita ai cinque stand. FOTO MMPH

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