Faenza, in arrivo nuovi rifugiati dall'Ucraina

Faenza

Continua a fare discutere il trasferimento di 12 anziani da Il Fontanone ad altre strutture gestite da Asp a Fognano e a Solarolo, annunciato nei giorni scorsi ai capogruppo del consiglio comunale dalla dirigenza dell’azienda pubblica e dall’assessore alle Politiche sociali, Davide Agresti.
La notizia aveva alimentato supposizioni di vario tipo, tra cui anche l’ipotesi che lo spostamento degli anziani fosse funzionale all’accoglienza di profughi provenienti dall’Ucraina. Voci che oggi il presidente di Asp, Massimo Caroli, mette a tacere.

«Stiamo attrezzando la Comunità alloggio, vuota ormai da diversi anni, per ospitare alcuni rifugiati ucraini – dice lo stesso Caroli –. I primi sono attesi per la giornata di martedì prossimo, ma tutto questo non coinvolge assolutamente Il Fontanone. La comunità alloggio adiacente è infatti il luogo più adeguato, anche per la sicurezza che può garantire dal punto di vista sanitario, dal momento che si tratta di un edificio autonomo e scollegato dal Fontanone».
Riguardo alla Comunità alloggio, che si trova appunto nelle dirette vicinanze de Il Fontanone, su viale Stradone, i vertici di Asp erano intervenuti a inizio febbraio all’interno della commissione consiliare V, anticipando che era stato avviato un dialogo con Ausl Romagna al fine di elaborare progettualità candidabili ai bandi per i fondi del Pnrr: l’ambito di discussione era quello della telemedicina e della medicina territoriale.
Caroli non nega tuttavia che quella del trasferimento sia stata «la scelta meno indolore», e infatti pare che tra i familiari degli anziani coinvolti nel trasferimento verso Fognano e Solarolo vi siano anche non poche perplessità.
A riportarlo è Gabriele Padovani del Gruppo Misto, tra i primi ad aver sollevato pubblicamente la questione insieme al capogruppo di Fratelli d’Italia Stefano Bertozzi.
«Il Gruppo Misto – afferma il consigliere Padovani – è in contatto con alcuni dei parenti o dei tutori legali degli anziani in procinto di essere trasferiti, che non sono per niente soddisfatti della decisione che è stata presa. Oggi si è arrivati a una razionalizzazione dopo che da dieci anni si denunciano le lacune dell’amministrazione di Asp: a forza di buchi di bilancio si è giunti a dei tagli veri e propri, che vanno a discapito delle categorie più deboli». M.D.

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