Un patrimonio pubblico immobiliare di oltre cento milioni di euro, riferito al solo Comune di Faenza, ma molto più cospicuo se si considera l’Unione della Romagna Faentina. Si tratta di edifici, palazzi, case, strutture, impianti della città del terzo settore e dello sport, riconducibili a quel «bene comune da custodire e condividere», attraverso una gestione del valore secondo modelli, pratiche e metodologie da innovare per creare nuove opportunità, o da valorizzare per finalità pubbliche.
In tale contesto prende avvio il progetto del settore Patrimonio, che fa capo all’assessora Denise Camorani, presente ieri alla presentazione del primo capitolo di un percorso che coinvolge amministratori, cittadini, enti, Università, dottori commercialisti, revisori contabili, Ordine degli avvocati e perfino la Magistratura della Corte dei conti.
La partenza è affidata a un convegno che si terrà venerdì 24 ottobre al Salone del Podestà, dalle 9.30 alle 16.30. L’iniziativa verte sulla necessità di approfondire il tema nell’ottica di una visione strategica e lungimirante, guardando ai risvolti sociali, alla rigenerazione urbana, al welfare di prossimità. Mettere a confronto esperienze, prospettive e testimonianze sarà il primo passo di un progetto proiettato nel futuro.
«Il patrimonio pubblico - ha sottolineato il sindaco Massimo Isola - include luoghi e spazi che generano relazioni, cultura e appartenenza: ci proponiamo quindi di custodire e valorizzare questi beni, rendendoli strumenti di coesione e di sviluppo». Nella mattinata sarà l’assessora Camorani a coordinare i vari interventi e a introdurre gli ospiti, tra i quali Alessandro Lolli (Università di Bologna), Paolo Venturi (Aiccon Research Center), Ilaria Pais Greco (magistrato), Marco Castellani (presidente Ancrel), Gianluca Cantisani (presidente MoVi Volontariato). Nel pomeriggio seguirà una tavola rotonda, moderata da Cristina Randi (dirigente area finanziaria del Comune), alla quale parteciperanno Daniela Freddi (Città Metropolitana di Bologna), Egidio Longoni (Comune di Monza), Marcello Capucci (Regione Emilia-Romagna). A tirare le conclusioni saranno gli assessori Denise Camorani e Davide Agresti. «Gestire adeguatamente il patrimonio - ha dichiarato Camorani - significa preservare il valore delle relazioni in una comunità: nella giornata contiamo di mettere a fuoco gli strumenti e le regole che rendano possibile un simile percorso».
Il convegno si inserisce nel quadro della collaborazione pubblico-privato-sociale, che prevede pratiche di co-programmazione, co-progettazione e valutazione dell’impatto sociale. Il progetto, infatti, intende promuovere in modo condiviso «una visione del patrimonio pubblico quale occasione di rigenerazione urbana e innovazione civica, orientata a costruire una città più accessibile e solidale».
Gli esperti, oltre alle specifiche competenze, porteranno spunti e testimonianze al fine di individuare eventuali interventi. Alcune idee sono già in fase di studio, tra cui «lo spazio delle associazioni in via Laderchi 3, al quale già da tempo pensiamo di mettere mano, a livello di funzionalità e adeguamento»