Faenza, filma e deride il vigile che fa il velox: l’automobilista vince davanti al giudice

Faenza
  • 16 luglio 2024

Prendere un autovelox può innescare le reazioni più disparate, e non certo positive. Ed è proprio quella avuta da un faentino 48enne, sorpreso da una postazione mobile lungo via Modiglianese, ad essergli costata la denuncia. A portarlo in tribunale, accusandolo di diffamazione aggravata e interruzione di pubblico servizio, è stato un agente della polizia locale manfreda che il 22 settembre del 2022 si ritrovò filmato e successivamente pubblicato sui social. La vicenda si è conclusa ieri a favore dell’automobilista: dopo aver chiuso il fronte della diffamazione con un accordo stragiudiziale, ieri il giudice per l’udienza preliminare Andrea Galanti, ha archiviato la restante parte del capo d’accusa, come tra l’altro già chiesto dal sostituto procuratore Lucrezia Ciriello.

Il video finito sui social

Così come ricostruito in denuncia, l’automobilista stava percorrendo la strada che da Faenza porta a Modigliana. Vedendo la postazione mobile di rilevamento della velocità e ritenendo che il vigile che stava facendo l’accertamento non avesse rispettato tutte le dovute prescrizioni, aveva deciso di accostare, dirigendosi con telefonino alla mano in modalità video verso l’agente. Quest’ultimo, a sua volta, aveva fatto lo stesso. Aveva ripreso la lamentela del cittadino, intimandogli di lasciare l’area e di liberare lo specchio visivo del laser.

La discussione sembrava finita lì, esaurita in un video di 3 minuti appena. Ma quando il filmato del 48enne ha iniziato a circolare online, il vigile ha deciso di sporgere querela.

Chiesta l’archiviazione

Valutati gli atti, lo stesso pm aveva chiesto l’archiviazione. Posizione alla quale tuttavia l’agente si era opposto approdando così davanti al gup.

Il 48enne ha giustificato la pubblicazione del video attribuendone la responsabilità ad altri, nello specifico a qualche conoscente al quale in privato aveva inoltrato il video via chat. E in punta di diritto il suo difensore, l’avvocato Giacomo Valgimigli, ha sostenuto che la ripresa fosse rimasta entro i confini del diritto di critica sull’operato di un pubblico ufficiale, non sulla persona, esercitando un diritto tutelato dalla costituzione. Ad ogni modo, l’accordo tra le parti ha portato al ritiro della querela e all’estinzione del reato.

Quanto all’interruzione del pubblico servizio, così come già ritenuto dal pm, l’automobilista sarebbe rimasto davanti all’obiettivo del velox per una durata talmente irrisoria da rendere l’episodio tutto fuorché penalmente rilevante. FED.S.

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