Faenza, entro febbraio il ponte provvisorio sul Lamone

Apertura del ponte provvisorio sul Lamone «a febbraio, con direzione di marcia dal centro al Borgo», e contemporaneamente via libera, dopo lavori di consolidamento, all’attraversamento del ponte delle Grazie con mezzi leggeri in senso opposto. È il cronoprogramma di massima delineato dall’assessore Luca Ortolani, che da pochi giorni ha ereditato la delega alla viabilità, per il nuovo assetto di una delle zone chiave per il traffico in città. L’ipotesi è stata prospettata lunedì sera in un incontro tra amministrazione, tecnici e comitati dei cittadini alluvionati, ma questi ultimi non sembrano soddisfatti dell’esito. Già, perché i mesi trascorsi dalle alluvioni di maggio - non bisogna dimenticare che il Borgo è stato flagellato da un doppio cataclisma in due settimane - sono già 7 e la pazienza di molti è prossima a esaurirsi. Per il progetto del ponte sostitutivo, di tipologia “Janson Bridging”, mancherebbero inoltre alcuni passaggi tecnici essenziali: «Durante l’incontro il sindaco ha ammesso che il progetto è stato approvato dal Comune ma manca ancora l’autorizzazione da parte di Arpae Sac per posare il ponte sull’area del demanio fluviale - spiega Marcello Arfelli, referente di uno dei comitati degli alluvionati -. E non c’è nemmeno il nulla osta idraulico dell’Agenzia regionale per sicurezza territoriale».
La situazione di stallo venutasi a creare sarebbe determinata da alcune caratteristiche del progetto: «Così come è stato pensato - prosegue Arfelli - il ponte provvisorio riduce la sezione idraulica delle piene bicentennali». Insomma, servirebbe una struttura a schiena d’asino che si sopraelevi di circa un metro e mezzo rispetto all’altezza del ponte delle Grazie, con le complicazioni che ne conseguono. Un rompicapo per i tecnici che da mesi cercano di trovare una soluzione che consenta di riaprire uno dei collegamenti fondamentali della viabilità manfreda. «Credo che il ponte - riflette sconsolato Arfelli - fra due mesi sarà ancora fantascienza».
Da parte sua il vicesindaco Andrea Fabbri, anche lui fresco di una nuova delega, quella ai lavori pubblici, conferma che palazzo Manfredi resta «in attesa delle ultime pratiche di concessione» e ribadisce l’obiettivo di aprire il “Janson Bridging” entro fine la di febbraio del 2024: «Questi passaggi non dipendono da noi - afferma - ma conto che entro la fine dell’anno arrivino le autorizzazioni. La ditta che deve occuparsi dei lavori è già pronta». Quanto al ponte delle Grazie, si punta a «ridurre al minimo i tempi fra abbattimento e ricostruzione»: la demolizione dell’infrastruttura dovrebbe essere attuata «entro il 2024».