Faenza, dopo l'estate aumento della Tari del 5%

Faenza


Dopo l’estate, per aziende e cittadini arriverà una mini-stangata sulla Tari, in rialzo del 5% rispetto all’anno scorso: l’aumento della tariffa della tassa sui rifiuti è stato discusso giovedì sera in commissione consiliare I e verrà votato dal consiglio comunale nella seduta del prossimo 26 maggio.
Una decisione di cui il Comune si dovrà limitare a prendere atto, poiché presa dal gestore Hera e consentita dalla normativa nazionale: «Il risultato – spiega l’assessore all’Ambiente, Luca Ortolani – sarà una bollettazione del 4,77% in più per Faenza».
La notizia arriva dopo l’annunciato rialzo dell’aliquota di addizionale comunale Irpef, che a sua volta dovrebbe portare una cifra aggiuntiva di circa un milione di euro nelle casse comunali e aveva già provocato diversi malumori nell’opposizione: anche in questo caso si annuncia quindi una seduta piuttosto accesa per il prossimo consiglio comunale.
«Le tariffazioni – prosegue Ortolani – verranno distribuite temporalmente negli ultimi mesi dell’anno: 5 settembre, 5 ottobre e 5 dicembre. Stiamo lavorando per capire se sarà possibile pagare in una soluzione unica le prime due, che saranno comunque tariffate ancora secondo i parametri del 2021».
A giustificare l’aumento sarebbero i maggiori costi da affrontare per l’erogazione del servizio, dallo smaltimento dei rifiuti al compostaggio, ma da Palazzo Manfredi la convinzione è che sarebbe stato necessario anche un intervento da parte dello Stato per evitare di andare a pesare ancora una volta sulle tasche dei cittadini.

Ma l’aumento della Tari non è stato l’unico tema dibattuto nella commissione: a far sobbalzare dalle sedie i consiglieri dell’opposizione c’è stata anche una nuova variazione del bilancio comunale.
I riflettori questa volta sono puntati in particolare sull’incremento da 205mila euro per la realizzazione del centro della Protezione civile a Celle: un costo che verrà coperto accedendo a un mutuo. La ragione di tale rialzo sarebbe da attribuire, ancora una volta, al rincaro dei prezzi delle materie prime, che hanno fatto schizzare in alto il costo per il prefabbricato.
«Ma quest’ultimo – attacca il capogruppo di Fratelli d’Italia, Stefano Bertozzi – era già stato acquistato e ora sarebbe stato venduto». A influire sui ritardi che hanno poi portato a doversi confrontare con il rincaro dei prezzi, per l’assessora al bilancio Milena Barzaglia, sarebbe invece stato, nel settembre scorso, il rinvenimento di amianto nell’area destinata a ospitare il centro.

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