Faenza, dalla perdita del negozio per l’alluvione alla ricostruzione e alla ripartenza

Faenza
  • 03 ottobre 2023

«Mamma, ci penso io»: una frase che nei momenti di disperazione genera sollievo e infonde energie impensabili in un genitore che ha visto naufragare i sacrifici di tanti anni, perdere il lavoro senza sapere a chi o a cosa aggrapparsi. Il tutto in una notte.

E’ la storia di una singolare ripartenza dopo il dramma dell’alluvione.

Sommersi dall’acqua

La mamma è Giovanna Candeloro, che fino al maggio scorso era titolare di un salone da parrucchiera in via De Gasperi.

Qui l’acqua del Lamone è arrivata ad oltre quattro metri di altezza, nei condomini i residenti sono stati salvati con il canotto, il negozio di Giovanna, in una zona dove rappresenta anche un punto di riferimento, un servizio perché nelle vicinanze non ce ne sono altri, è finito totalmente sommerso.

In questi casi non si sa davvero che pesci prendere, se non quelli recuperati dentro il salone portati dalla fiumana devastante.

«Siamo una famiglia numerosa, cinque sorelle, sono mamma e zia di parecchi nipoti – racconta la donna –: mi si sono stretti tutti accanto e abbiamo avuto la fortuna di non avere avuto danni nelle nostre case altrimenti sarebbe stata una catastrofe ancora più grande. E’ qui che mia figlia Michela, già mia aiutante quindi del mestiere, vedendomi in lacrime mi ha fatto forza, e mi ha detto quella frase, “mamma ci penso io”. Ha radunato amici, coordinato i parenti e la prima cosa è stato ripulire. Non si è salvato nulla, quindi abbiamo gettato via tutto escluso qualche prodotto (balsami, shampoo) raccattato perfino in strada».

Ma c’era bisogno di un piano. «Io ormai – continua Giovanna – non ho più le forze per ripartire da zero quindi addio negozio, ma Michela non ha voluto che tutto finisse in questo modo e ha preso in mano lei la situazione».

La soluzione allora è stata cedere l’attività alla figlia. Ma non solo. Mentre si lavorava per ripulire Michela ha parlato con la cugina Sofia, disoccupata: «Che ne dici se vieni qui e lavoriamo insieme?». Detto fatto. Sofia Caputo ha trovato occupazione e con Michela Testa hanno riaperto il salone.

Ci sono già i primi clienti prodighi di complimenti. La mamma Giovanna sorveglia e insegna il mestiere a Sofia, che per il momento è apprendista.

«Certo – afferma Michela – ci siamo dovute addossare enormi spese, 40mila euro, ma abbiamo tanta volontà e siamo giovani. Il proprietario del negozio è intervenuto solo in minima parte: noi abbiamo pagato tutti i restauri più gli impianti, il bagno e abbiamo ricomprato gli attrezzi del mestiere, non potevamo mica girarci i pollici e aspettare che arrivassero i risarcimenti. Se vi saranno sarà un sollievo».

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