Faenza, colpo in un bar/tabacchi, rubano soldi e sigarette

Faenza
  • 08 agosto 2024

Spaccata con furto tra martedì e mercoledì al Baraonda, il locale di via Saviotti, all’angolo con via Fornarina, di cui è titolare la consigliera comunale della Lega Cristina Alpi. Il bar/tabacchi è dotato di sistema di allarme con fumogeni e di telecamere interne, che comunque non hanno scoraggiato il colpo di circa 3mila euro tra danni materiali e bottino costituito da sigarette, soldi nella cassa e quant’altro i malviventi sono riusciti a razziare. L’episodio avrà conseguenze anche politiche, legate ad un’interpellanza annunciata dalla stessa consigliera in merito alla sicurezza. “L’allarme è scattato alle ore 3.05 – racconta Alpi -: dormivo e mi sono precipitata sul posto nel giro di 15 minuti. Ho trovato le forze dell’ordine presenti, ma tutto si era già svolto. Dei delinquenti nessuna traccia. Hanno divelto la vetrina utilizzando quegli attrezzi che si trovano sui treni e negli autobus per spaccare i vetri: uno lo hanno lasciato sul posto. Si sono attivati i fumogeni, perciò sono intervenuti i Vigili del Fuoco. Sembrava un incendio. Il rumore della spaccata ha svegliato alcuni residenti, uno dei quali si è affacciato alla finestra e ha urlato contro gli autori. Ha visto delle ombre, pare che fossero in tre e li ha sentiti parlare con accento straniero. Sono in attesa delle immagini delle telecamere interne da parte della società fornitrice del servizio di allarme che fornirò alle forze dell’ordine. Sto preparando la denuncia”. La consigliera è furiosa non solo per il danno personale subito, ma per una situazione definita “insostenibile”. “va fatto di più a tutela dei cittadini – afferma- qui servono telecamere in strada per proteggerci da questi episodi, invece le mettono per controllare gli ingressi nella Ztl e fare delle multe. Dove servono come deterrente per scoraggiare simili reati non ci sono. Non sono io la prima a subire furti. Ed è capitato che vi siano stati investimenti di ciclisti da parte di pirati senza possibilità di rintracciare i responsabili, proprio perché non vi è videosorveglianza”.

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