Faenza, circonvallazione: polemiche sugli incassi dei velox

Faenza

Chi pensava che il braccio di ferro tra il capogruppo di Italia Viva, Alessio Grillini, e il resto della maggioranza fosse terminato con l’approvazione della mozione di Area Liberale nel consiglio comunale di martedì scorso, si era sbagliato. Anzi, è proprio a partire dal dibattito di pochi giorni fa che Grillini ha preso le mosse per depositare una nuova interrogazione sugli autovelox recentemente collocati sull’arteria stradale. I velocar, a sole due settimane dalla loro installazione, hanno già consentito di raccogliere 527.451 euro derivanti dalle 3.610 sanzioni comminate per eccesso di velocità.
I velox e gli incassi
«Si continua a parlare di strada urbana di quartiere e non si hanno risposte sulla classificazione, determinante per l’installazione o meno dei velox – afferma Grillini –. Anzi, in seduta pubblica si è asserito di stare lavorando per ottenere la classificazione a strada di categoria D, deducendo che quella di oggi, ad esclusione, è una strada E».
Il capogruppo di Italia Viva chiama in causa anche il decreto prefettizio con cui è stata data l’autorizzazione a collocare i velox: nel documento, afferma Grillini, «viene citata come proprietaria della strada Anas, o forse, meglio, come gestore per conto del ministero dei Trasporti. La cosa cambierebbe, e non di poco, il modus operandi sino ad ora tenuto e, in caso di permanenza dei velox, comporterebbe la divisione degli incassi».
Lo spartitraffico
Un’altra questione sollevata dal consigliere è legata all’elaborazione dello studio di fattibilità per la realizzazione dello spartitraffico a lungo richiesto, vale a dire il punto di caduta su cui era stato trovato l’accordo con il sindaco Massimo Isola per risolvere le scaramucce delle ultime settimane: «Verrà incaricata, dietro compenso, una società dell’ateneo, o legata all’ateneo di Bologna – afferma –. Esiste però una sezione dedicata a questo del ministero dei Trasporti e delle infrastrutture, che opera ed agisce gratuitamente ove richiesto».
Insomma, il parere di Grillini è che «è necessario considerare la rimozione dei velox per non generare un danno, anche erariale nella peggiore delle ipotesi, per le casse del Comune».
Guardia di Finanza
Presto, però, potrebbero aggiungersi ulteriori grattacapi sul fronte velox e multe: ieri mattina l’associazione AutoMoto Club Romagna, tutelata dall’avvocato Massimiliano Nicolai, ha depositato presso la Guardia di Finanza di Faenza un esposto con cui si chiede alla Procura di Ravenna di valutare la situazione per capire «se si configurino o meno fattispecie di reato».
L’associazione è infatti convinta che «la strada non ha i requisiti per essere classificata o in futuro qualificata in categorie superiori» anche in ragione di asserite «deficienze, mancanze o impossibilità strutturali non sanabili» all’interno del centro abitato, tra le quali si citano ad esempio la «larghezza delle corsie di marcia inferiori ai minimi di legge», «banchine di destra e di sinistra praticamente inesistenti», la «impossibilità di installare uno spartitraffico», il «marciapiede sottodimensionato».
AutoMoto Club Romagna ha inoltre presentato una triplice istanza di sequestro per «gli introiti già incassati dal Comune di Faenza o ad esso riconducibili», «tutti i verbali emessi dalla Polizia locale dell’Unione della Romagna faentina di infrazioni al Codice della Strada» e «le postazioni velox installate» in circonvallazione ai chilometri 61+725 e 62+630.

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