Faenza, c’è fede nell’energia verde: impianti fotovoltaici da costruire sui tetti degli edifici diocesani

Faenza
  • 03 giugno 2024

Si è costituita davanti al notaio Paolo Castellari la Comunità energetica rinnovabile (Cer) ecologia integrale promossa dalla Diocesi e che ha tra i fondatori, oltre alla Diocesi stessa, la Fondazione Marri S. Umiltà, il Seminario vescovile, la Società immobiliare faentina e 9 parrocchie del territorio.

La Comunità energetica, che si è costituita in forma cooperativa, interessa il territorio in cui opera la Diocesi di Faenza Modigliana

«Questa nuova cooperativa – sottolinea il vescovo, monsignor Mario Toso - è una comunità prima di tutto: un insieme rilevante di soggetti che si percepisce come corpo in moto per un fine comune. Un movimento popolare: è la comunità che si organizza dal basso per farsi carico di una necessità e una nuova organizzazione. Viviamo il principio di sussidiarietà. Inoltre è energetica-rinnovabile: risponde all’esigenza della transizione energetica verso l’abbandono delle fonti fossili inquinanti, verso quelle rinnovabili. Ogni famiglia e ogni comunità deve aver l’opportunità di partecipare al processo di transizione energetica e aver accesso a quel bene oggi divenuto essenziale come l’energia».

«La Settimana sociale dei cattolici, che si svolgerà a Trieste a inizio luglio – conclude monsignor Toso -, tratterà della partecipazione alla democrazia. Se partecipare alla democrazia è assumersi la responsabilità della propria azione lavorativa, sociale, politica, allora, anche la decisione di divenire soci della Comunità energetica ecologia integrale potrà concepirsi come azione concreta di partecipazione sociale».

Il progetto tecnico prevede inizialmente la costruzione di diversi impianti fotovoltaici a Faenza, Brisighella e Solarolo. Gli impianti fotovoltaici verranno costruiti prevalentemente sui tetti degli edifici diocesani e forniranno una potenza di 200 kWh a Faenza, 60 kWh a Brisighella e 150 kWh a Solarolo.

La Comunità energetica sarà aperta fin da subito a tutti i cittadini, le imprese e gli imprenditori. Chi è interessato può mettere a disposizione i propri impianti fotovoltaici o partecipare con il proprio consumo alla condivisione dell’energia elettrica prodotta dalla Comunità energetica. Sono già tante le parrocchie che hanno manifestato il loro interesse ad associarsi alla nuova cooperativa e saranno proprio queste le principali divulgatrici dell’iniziativa e delle sue opportunità presso i privati cittadini.

Compatibilmente con i tempi della burocrazia si stima che i primi impianti saranno funzionanti e pronti a erogare energia elettrica tra la fine del 2024 e i primi mesi del 2025. Dopo l’avvio dei primi impianti si procederà con la progettazione e lo sviluppo su altre cabine primarie che interesseranno altri territori della Diocesi.

Confcooperative Romagna ha svolto un ruolo chiave: «Abbiamo accompagnato la Diocesi in questo anno e mezzo di progettazione offrendo consulenza sulle normative che venivano aggiornate mese dopo mese», ha sottolineato Andrea Pazzi, direttore di Confcooperative.

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