Faenza, bocciato per un’insufficienza fa ricorso. Il Tar lo promuove

Bocciato a causa di una sola insufficienza in lingua francese, i suoi genitori hanno fatto ricorso al Tribunale amministrativo regionale, che ha ribaltato il giudizio dei docenti ottenendo per il minore l’ammissione alla classe successiva. Protagonista della vicenda, lo studente di un istituto professionale manfredo (a tutela del minore, se ne ometterà il nome) con certificazione Dsa (un disturbo misto dell’apprendimento relativo a lettura, dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia di grado lieve): una situazione, sintetizzano i giudici nella sentenza, «ben nota alla scuola fin dalla prima classe», tanto che anche nell’anno scolastico 2023/24 - quello conclusosi con la mancata ammissione alla classe successiva - l’istituto «aveva adottato il Piano didattico personalizzato, prevedendo, in particolare per le discipline linguistico-espressive, misure dispensative e compensative». Rimandato all’esame di recupero, l’adolescente si era presentato «con schemi e mappe da lui predisposte», un supporto contemplato proprio nell’ambito del piano didattico pensato ad hoc, eppure il materiale non era stato «corretto né controllato preventivamente dall’insegnante», come invece previsto, e questa si era limitata «ad evidenziarne l’erroneità, senza tuttavia fornire alcun aiuto alla loro correzione o rielaborazione». Risultato: l’esito negativo delle prove di recupero di francese , con conseguente bocciatura.
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