Faenza, Banca del Tempo: nuovo direttivo e progetti

Faenza

È stato rinnovato il consiglio direttivo della Banca del Tempo di Faenza, libera associazione di persone che si auto organizzano, scambiandosi reciprocamente attività, servizi, conoscenze per aiutarsi nelle piccole necessità quotidiane.
Si tratta di un sistema che funziona come un istituto di credito, in cui le transizioni sono basate sulla circolazione del tempo anziché sul denaro.
Alla carica di presidente è stato confermato per i successivi tre anni Beppe Emiliani, mentre sarà sua vice Tina De Rosa. Il consiglio direttivo si compone inoltre di Roberta Tarroni, Luigi Soffiati e Marinella Visani.
Attualmente sono una settantina i soci aderenti che si sono resi disponibili a barattare ore con prestazioni tra le più disparate, secondo le capacità dei singoli.
All’ingresso nell’associazione ciascuno viene in possesso di un “patrimonio” di dieci ore da cui partire.
Il capitale aumenta successivamente se si svolgono servizi e cala se al contrario si ricevono. L’unico obbligo è di non andare in rosso.
«Abbiamo chi necessita di piccoli lavori di sartoria – spiega in proposito il presidente Emiliani – ed ecco che una delle nostre sarte mette a disposizione un’ora per fare un orlo ai pantaloni, per esempio. In questo caso la sarta guadagna un’ora, il proprietario dei pantaloni la perde, però può rifarsi guadagnando a sua volta con una prestazione offerta. I lavoretti non devono essere continuativi».
Ogni socio può verificare da un elenco in suo possesso chi interpellare per eventualmente soddisfare le proprie necessità o esigenze particolari.
In pratica è un sistema di mutuo aiuto «che fu ideato in Inghilterra da Margaret Thatcher, durante la crisi anglosassone perseguendo il risparmio economico» continua il presidente nella sua spiegazione.
Da allora si è evoluto in tutto il mondo.
In Emilia Romagna i conti sono tenuti in un data base della Regione: il segretario di ogni sezione deve infatti provvedere all’inserimento degli aggiornamenti.
Non sono possibili prestazioni tra soci di sezioni diverse. L’iscrizione è individuale, ma vi sono occasioni per azioni cooperative: ad esempio in occasione di Argillà, l’associazione fornisce 600 ore complessive per sorveglianza e servizi alle mostre, ricevendo in cambio dal Comune di Faenza l’utilizzo della sede.
La “Banca” è infatti dislocata al Palazzo delle Esposizioni, dove sono in corso restauri: «Probabilmente non ne potremo usufruire – afferma ancora il presidente Emiliani – perciò vorremmo avere una collocazione più stabile o perlomeno capire se al termine dei lavori potremo avere ancora i nostri spazi».

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