Faenza, alluvione, tensione in via Casale: «Ci stiamo coprendo di debiti»

Faenza
  • 02 ottobre 2024

Altra situazione che alza la tensione dei residenti è quella di via Casale, dove dopo tre alluvioni si vorrebbe vedere perlomeno riparato l’argine destro del Senio.

Il fiume tra Tebano e Ponte del Castello presenta otto faglie aperte o fragilità evidenti (erosioni): non c’è bisogno che il livello superi gli argini, perché in diversi tratti questi non sono mai stati ripristinati, e le ferite sono tali che altre rotture sono in agguato. Gli abitanti sono confluiti nel Comitato Destra Senio, uno dei raggruppamenti che più hanno alzato la voce, anche durante l’ultima protesta in piazza a Faenza, chiedendo urgenti misure.

Il problema per quel tratto di fiume pare essere legato alla possibile creazione di un’area alluvionale, sulla cui regolamentazione però non vi è ancora nulla di definito: se vi sarà una servitù di allagamento, dei risarcimenti o quali altre norme da adottare.

Fatto sta che si tratta di terreni coltivati e produttivi, dove insistono anche parecchie abitazioni rurali, pertanto pur classificando l’area come alluvionale, determinati interventi si presume che siano da eseguire, quantomeno per mettere in sicurezza le case, se non i terreni. A meno che non si intenda delocalizzare.

«Il prossimo 7 ottobre - afferma Paola Casadei, portavoce del Comitato – abbiamo fissato un altro incontro con il sindaco perché siamo nelle condizioni di avere presto altri allagamenti annunciati. Qui hanno portato dei massi, accumulati nelle nostre corti, e prima del 18 settembre erano arrivati anche i mezzi operativi, ma dopo la nuova alluvione non sono più tornati. Non sappiamo cosa sia successo».

Il timore è che si ripeta presto un evento climatico consistente, senza nessun intervento. «L’ aspettiamo la prossima alluvione – continua Casadei – e noi continueremo ad accumulare danni economici elevatissimi: chi ce li paga? Quando? In tanti per tornare operativi e sistemare le nostre case, ci siamo caricati di debiti, e per fortuna che ci hanno concesso dei prestiti le banche, se non riusciremo a pagare, in pegno ci sono le nostre proprietà. A Faenza si parla di sicurezza del Marzeno, di via Cimatti, ma noi chi siamo? Vorremmo almeno essere ricordati e informati».

Un’altra tempesta si profila all’orizzonte, anzi un fantasma quello della lotta tra poveri, tra alluvionati di serie A e serie B. F.D.

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