Castel Bolognese, la mamma ha 21 anni, la trisnonna 95: una splendida maxi-famiglia

Faenza

Se fosse nata maschio avrebbe interrotto una catena generazionale che invece adesso assume i connotati di un vero e proprio record, almeno fino a prova contraria. Si perché Gaia Marasca è la neonata che segna la quinta generazione al femminile con quattro mamme viventi, un caso piuttosto raro o perlomeno originale. Come dire: una famiglia che definire matriarcale forse è poco. Per spiegare: Gaia è nata il 29 maggio a Faenza, la sua mamma, che si chiama Lisa Carrelli, ha 21 anni, la nonna materna Luana Valtancoli ne ha 44, mentre la bisnonna sempre materna, Aureliana Chiarini, è una 70enne, e a chiudere la stringa c’è pure la trisavola Evelina Benini, mamma della bisnonna che di anni ne ha 95.


Grande festa


Tutte sono felicissime di festeggiare insieme l’ultima arrivata. E a esultare ci sono anche i papà, i nonni, i bisnonni, gli zii e una valanga di cugini. Una famiglia numerosissima, divisa tra Castel Bolognese e Riolo Terme. Tra i mariti delle quattro mamme solo quello della trisavola, Evelina, purtroppo è deceduto. Tutte hanno partorito le figlie femmine della catena tra i 21 e i 26 anni, ma solo alcune sono primogenite, segno che più si va indietro nel tempo, più si era precoci e prolifici. «Quando ci siamo rese conto che con l’arrivo di Gaia saremmo state quattro mamme e cinque generazioni, non ci credevamo nemmeno noi. Che emozione», afferma Lisa , rientrata ieri dall’ospedale di Faenza dove è nata Gaia.
«Il nome – continua – lo ha scelto il mio compagno Fabio, ispirato dal motto “Ubi tu Gaius, ibi ego Gaia” che è una formula rituale delle nozze latine, con cui uno sposo e una sposa promettono di amarsi di fronte a un sacerdote, e significa: “dove tu sarai, lì io sarò».
Rientrata dalla maternità Lisa ha radunato tutta la stirpe femminile e «la prima cosa che abbiamo fatto è stata la foto insieme – racconta –. Un’occasione oltretutto per ritrovarci dopo tanto tempo, perché con il Covid, anche per tutelare le più anziane, non è stato possibile vederci spesso, mentre ora con i vaccini la situazione è migliorata».
Ma Gaia aveva in serbo anche un’altra rara sorpresa. «È nata con la camicia: si dice così quando non si rompono le acque e il bambino esce ancora nel liquido amniotico dentro la placenta. Un caso su 80mila». Bravi quindi anche al reparto di ostetricia dell’ospedale di Faenza.

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