Castel Bolognese, appello per salvare e recuperare il ponte ciclopedonale

Faenza

«Quel ponticello ha un valore storico e affettivo, rappresenta un’attrazione di tutto rilievo su un percorso ciclopedonale, naturalistico e ambientale, che con la realizzazione delle casse di espansione del Senio sarà tra i più interessanti della regione».
Così Domenico Sportelli, presidente dell’Associazione Amici del Senio, lancia un altro appello a sottolineare in particolar modo i valori collegati al fiume e i diversi motivi per cui tale territorio è degno di considerazione e valorizzazione.

Il ponticello ha una larghezza di circa un metro e venti, ora è chiuso e interdetto al transito, ma le sue condizioni appaiono recuperabili: unisce le due sponde del Senio all’altezza del Molino Fantaguzzi, tra Tebano e Villa Vezzano e fu costruito intorno agli anni 50 del secolo scorso.
Probabilmente è abusivo, realizzato all’epoca dagli abitanti della zona per raggiungere il mulino, oppure per evitare un largo giro a chi doveva portarsi da Tebano a Cuffiano e Riolo Terme, o viceversa.

«Al momento – continua Sportelli – ho sollevato il caso, ma è mia intenzione inserire il suo recupero nell’ambito delle discussioni con la Regione in merito alla creazione dell’area naturalistica delle Casse di espansione. Anche se è stato costruito abusivamente, dopo oltre settant’anni è comunque entrato a fare parte del paesaggio e, alla luce della conversione ecologica, si può dire che siano stati anticipati i tempi. Insomma ce lo ritroviamo già costruito in un luogo ideale per turisti lungo la Linea Gotica, sulla strada del foliage, utilizzabile da escursionisti e ciclisti amatoriali. Secondo me non ha neanche bisogno di tanti lavori: ci sono dei tiranti in acciaio grossi, non ancora arrugginiti, manca qualche asse, ma all’apparenza è percorribile con pochi ritocchi. Basterebbe la volontà politica per renderlo agibile, non credo si tratti di un grosso investimento, anzi sarebbe una bella operazione di immagine a costi relativamente bassi».

Nei giorni scorsi la riva sinistra del Senio dal guado del mulino Fantaguzzi fin verso l'imbocco del torrente Sintria è stata ripulita dal Servizio della Regione: «Stanno facendo un buon lavoro – commenta Sportelli –: salvano le querce secolari e mantengono qualche altro albero, senza radere completamente il suolo come è avvenuto a volte in passato. Sono arrivati proprio fino al ponticello che vorremmo salvare».

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