Carenza di medici, cresce l'allarme nei comuni montani

Faenza

Verrà discusso domenica sera nel consiglio dell’Unione della Romagna Faentina l’ordine del giorno da titolo “Mancanza di medici di base e di pediatri nei territori montani”. Il tema riguarda da vicino le realtà di piccole dimensioni che negli ultimi anni hanno dovuto affrontare una crescente difficoltà nel reperimento di professionisti della medicina generale: eclatanti, in questo senso, i casi della Valle del Tramazzo che hanno riguardato i comuni di Modigliana e Tredozio, mentre per quanto riguarda la Romagna faentina la situazione appare meno critica.

L’OdG che verrà presentato in consiglio è il risultato dell’adesione all’invito dell’Uncem – Unione nazionale comuni comunità enti montani, che chiede l’attivazione di un sistema di incentivazioni rivolto al personale sanitario per favorirne la collocazione nelle cosiddette aree interne, che risultano spesso poco appetibili per la posizione decentrata e lo svuotamento di servizi verso cui stanno precipitando diversi piccoli borghi a rischio di desertificazione sociale. Tra le richieste dell’Uncem vi è anche quella di rivedere l’obbligo di accesso numero chiuso per le facoltà di medicina. Tutte istanze che verranno discusse dal consiglio dell’Urf e che dovranno passare sul tavolo di Regione e governo.

A Casola Valsenio

La situazione di Casola Valsenio, l’unico comune classificato come totalmente montano nella provincia, è tuttavia meno preoccupante rispetto a quella di altre municipalità: «Per fortuna – spiega il sindaco Giorgio Sagrini – la carenza di personale non è una condizione che riguarda i nostri territori, dove non si presentano problemi riguardo alla mancanza di medici di medicina generale. Ma al tema va comunque data la massima attenzione anche per prevenire eventuali criticità nel prossimo futuro».

Criticità con cui si spera di non doversi confrontare: «In questi anni – sottolinea Sagrini – siamo sempre riusciti a garantire il servizio disponendo di personale residente sul territorio». Insomma, il ricambio generazionale c’è stato e, dopo l’avvicendamento di tre medici in soli due anni, la situazione pare essersi stabilizzata.

A Brisighella

Spostandosi a Brisighella il quadro resta simile. Dopo il pensionamento di Paolo Viozzi, storico medico di base nel comune dei tre colli, è già subentrata la dottoressa Alessandra Govoni. Al momento sono dunque quattro i medici di medicina generale a disposizione del territorio brisighellese, anche se l’estensione del comune, con frazioni che si inerpicano solitarie su greppi e colline, rende più complessa la gestione. «Riscontriamo alcune difficoltà – ammette il sindaco Massimiliano Pederzoli – specialmente nel coprire le frazioni, come nei casi di San Martino e Villa Vezzano».

Nelle prossime settimane, compatibilmente con le condizioni meteo, si realizzeranno gli interventi di manutenzione di tratti di viabilità urbana ed extraurbana rinviati dallo scorso autunno.

Gli interventi riguarderanno Via Mongardino e Via del Monte (con le risorse del Fondo regionale Montagna 2021), Via Cerro, in area extraurbana, e Via Fondazza, Via Soglia, Via Bartoli, Via Laharnar, le aree parcheggio all’angolo tra Via Gramsci e Via Don Milani, le rampe di accesso del ponte dei Mulini alla Calgheria, in area urbana (con i fondi della Legge regionale 5/2018).

Durante il 2022, una volta sbrigate le pratiche per l’assegnazione del Fondo regionale Montagna e del Fondo nazionale Montagna 2022, si procederà a finanziare ulteriori interventi su alcuni tratti del forese che verranno individuati a breve. Appena completati gli interventi di asfaltatura nelle strade urbane, si procederà al rinnovo della segnaletica orizzontale.

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