Brisighella, tornano le Feste medioevali: scontri, battaglie, mercati, cibi d’epoca, esibizioni

Dal 31 maggio al 2 giugno tornano le Feste medioevali sotto i tre colli: rievocazioni, spettacoli, gastronomia, atmosfere e paesaggi per sconfinare in un passato pieno di suggestioni, misteri, malefici e sanguinosi scontri bellici da vivere full immersion, nella zona della Rocca e dintorni.
Sarà un’edizione speciale a celebrare i 600 anni dalla storica battaglia di Pieve Tho (1425-2025). Il sanguinoso scontro è l’evento trainante del nuovo corso delle “Feste” che ebbero negli ultimi decenni del 1900 momenti di vera gloria, inserite tra i primi tre festival storici europei, ricordati ieri durante la presentazione con il sindaco Massimiliano Pederzoli, l’assessora Karen Chiarini, la presidente onoraria della Pro Loco, Valeria Benini, e Gianluca Bassi, della Contea Brasichellae et Vallis Hamoniae che, insieme all’Associazione feste medioevali, si occupano del programma.
Saranno due giorni e tre notti intensi con gli antichi fortilizi e dintorni nuovamente abitati da “truppe”, da mercanti, artigiani, giullari, musici e varia umanità in interazione con il pubblico. Varie compagnie d’armi e di costume alloggeranno all’interno dei bastioni o negli accampamenti per dare vita ad iniziative e intrattenimenti in stretta sequenza.
La truculenta battaglia sarà rivissuta il 2 giugno dalle 17 alle 19, con la cronaca in diretta per il pubblico del professor Riccardo Dalmonte. Lo scontro avvenne tra i fiorentini, governati da un’oligarchia repubblicana (ancora prima dei Medici che salirono al potere solo nel 1434), e i Manfredi di Faenza, alleati del duca di Milano Filippo Maria Visconti. Firenze assoldò i celebri condottieri Nicolò Piccinino e il conte Oddo, figlio di Braccio da Montone. Il loro esercito di 5mila cavalieri e migliaia di fanti marciò verso Faenza, che era retta dal giovane Guido Antonio Manfredi. Questi dispose presidi in punti strategici della valle e preparò gli abitanti al combattimento. L’agguato cruciale fu teso a Pieve Tho, dove fu determinante “la fortissima e armigera gente del luogo” che, seppure in inferiorità numerica, ebbe la meglio al duro prezzo però di una vera carneficina.
La battaglia è rappresentata in un affresco del 1870 nell’ufficio del sindaco di Brisighella attribuito ad Adriano Baldini.
In attesa della battaglia, nella tre giorni saranno protagoniste compagnie da Brisighella, Milano, Ferrara, Firenze, Rimini, Terni e Verona. Saranno create “didattiche medioevali” riguardanti balestre manesche, armi da fuoco, armi bianche, armature, oreficeria, pittura, cerusico, giochi, sartoria e cucina; vi saranno mercanti da 18 diversi paesi e poi saltimbanchi, giullari, aghi, personaggi storici. Sotto l’albero della veggenza, sfere di cristallo e talismani.
Verso la Torre il campo della falconeria (da Senigallia) con esibizioni ed esposizioni di rapaci. Pranzo e cene con carni allo spiedo e antichi mangiari.
Tra le principali attrazioni, oltre ai famosi tamburi medioevali, vi saranno: Fabius lo Giullare (Ravenna), i Clerici Vaganti (Bagnacavallo), Potta in Chianti (Pisa), la Donna Corvo (Brescia); chiaroveggenti, lettori di tarocchi, Giullari di Spade (musici Pescara); la compagnia della Forca (Faenza), i balli de Les Dauseoses de Sherazade (Città di Castello).