Brisighella, nuova campagna di scavi archeologici a Ceparano

E’ in corso, partita a inizio agosto, la campagna di scavi 2024 al castello di Ceparano sopra Marzeno. Come per il castello di Rontana dove le ricerche continuano in simultanea per tutto il mese di agosto, gli scavi sono organizzati dall’Università di Bologna, dipartimento Storia, culture e civiltà, coordinatore il professor Enrico Cirelli che ha dato il via al progetto di Ceparano nel 2018. Quest’anno aumenteranno i giorni di impegno di professori e studenti, salendo da due a quattro settimane di scavi e una di elaborazione dei reperti e dei dati raccolti, per un totale di 35/40 giorni di lavoro.
La fortificazione è stata menzionata per la prima volta nel 970 e nei secoli successivi è stata al centro di numerose contese, ma è chiara l’esistenza di insediamenti molto più antichi, fin dall’Età del bronzo. Finora sono venuti alla luce, oltre alle mura, anche due aree cimiteriali con diverse sepolture, le cui ossa sono state ricollocate lo scorso anno sul posto, in uno specifico sacello.
E poi un comparto abitativo piuttosto ampio. Tra l’altro è stata individuata l’esistenza di una chiesetta accanto al castello, sul lato che sovrasta la vallata di Modigliana.
Si tratta probabilmente dell’antica pieve ricordata dallo storico Fantuzzi, risalente all’anno 970. Nei pressi è di pregevole fattura una tomba che si ipotizza trattarsi della sepoltura di un personaggio di un certo lignaggio.
«Quest’anno – spiega Cirelli - vogliamo approfondire bene gli aspetti legati alle abitazioni, scavate negli anni passati e quindi indagare la domus fin dalle sue fasi più antiche. C’è da capire bene l’estensione dell’area sommitale, dove si trova la della rocca. Nel 2025 cercheremo di pubblicare tutti i risultati ottenuti, perciò abbiamo organizzato gli scavi proprio in funzione di raccontare la storia di questo castello, seppure in maniera provvisoria, perché è chiaro che i dati in continua acquisizione portano sempre ad altre scoperte e sorprese». E’ in fase di valutazione l’organizzazione di un open day informativo entro il mese di agosto.
ll castello è molto più grande di quanto si pensava, si estende anche sul colle opposto alla rocca, di cui si ha documentazione fin dal 970. Proprio qui sono stati effettuati rilievi «però essendo anche questa un’area privata – aggiunge Cirelli - al momento escludiamo scavi, riservandoci nei prossimi anni di ottenere le necessarie autorizzazioni e concessioni. Rimarremo pertanto nella zona orientale dove si sviluppano diverse zone del castello. Qui sono già emerse fasi di occupazione molto antiche e successive trasformazioni a partire dal XII secolo a.C.: una fase repubblicana e una romana sono state intercettate in vari segmenti, anche produttivi. Il sito è molto complesso e ricco, perciò importantissimo».
Ancora da approfondire sono alcune cave, peraltro individuate, dalle quali paiono provenire macine rinvenute però nello scavo di Rontana.
Si intuisce che i due siti abbiano interagito in certi periodi storici. Da quanto appare nei documenti, il castrum Ceparano nel 970 (prima traccia scritta) era sotto il controllo dei conti Guidi, illustre famiglia che per quattro secoli dominò Modigliana. Risulta poi che il castello fu fortificato da Guido Guerra IV dei conti Guidi che nel 1313 passò ai Manfredi (Francesco), signori di Faenza. Nel 1356 il cardinale Albornoz lo fece in parte distruggere, ma Astorgio I Manfredi lo ricostruì. Nel 1500 passò a Cesare Borgia, nel 1503 ai veneziani e nel 1509 alla Chiesa che, nel 1577, causa le brutte frequentazioni , ne decretò l’abbattimento.