Arianna, la Instagram coach da un milione di fatturato

Arianna Cavina, 27 anni, origine faentina e una grande passione per i social network. È questo il profilo di una giovane ragazza che, negli ultimi tre anni, ha saputo costruire dal nulla un progetto di business come Instagram coach da più di 7 mila clienti, 150 mila follower e 1 milione di euro di fatturato, raggiunto alla fine dell’anno scorso. Ma attenzione a cadere nel tranello di chiamarla “influencer”, perché leggendo il suo percorso e analizzando i numeri, si capisce che la ragazza ha più la stoffa da imprenditrice, che da giovane caduta nella rete della banalità dei social, fatta di molti scatti e molto pochi contenuti.

Il percorso di Arianna ha inizio nel 2015. Terminate le scuole superiori a Forlì e con un diploma in tasca come perito tecnico dell’abbigliamento, sceglie la moda come futuro per le sue ambizioni. Preclusa, però, la strada dell’università per motivi economici, la ragazza viene ispirata dal crescente fenomeno di Instagram, riuscendo nel giro di poco tempo a costruire una community di tutto rispetto, intorno ai 30 mila follower. Arrivano le prime collaborazioni con brand anche importanti, l’armadio comincia a riempirsi di abiti, ma più va avanti e più Arianna si rende conto che il fashion, in realtà, non le piace poi così tanto. «Tuttavia – racconta – volevo trovare il modo di capitalizzare l’esperienza che avevo fatto e mettere a frutto le competenze che, comunque, avevo acquisito». E mentre lavora come magazziniera per mantenersi, la 27enne decide allora di puntare sulla sua formazione, «studiando e collaborando gratuitamente con un’agenzia di comunicazione». Ed è qui che Arianna scopre una cosa: «Le aziende che si rivolgevano all’agenzia – dice – chiedevano consulenze su dinamiche utili a creare una community sui social o avviare un business online. Cose che a me riuscivano spontanee».

La svolta

A febbraio 2020 la svolta, «quando dopo tante tante ore di lavoro – ricorda la giovane faentina – riesco finalmente a lanciare sul web il mio corso “Instagram Pills Academy”, una versione molto basica di quello che esiste ancora oggi». Il concetto è semplice e intuitivo: realizzare dei video corsi a pagamento per insegnare a chiunque – dalla ragazza che vuole diventare influencer al piccolo o grande imprenditore che vuole sfruttare i social come strumento comunicativo – come mettere in piedi una strategia Instagram vincente.

Appena una settimana dopo il lancio scoppia la pandemia e tutti vengono costretti a casa. Arianna non si perde d’animo e continua a lavorare sul suo progetto, che in pochi mesi prende letteralmente il volo. Alla fine dell’anno gli studenti dell’academy le consentono entrate per 100 mila euro; nel 2021 subentra un socio con cui Arianna fonda una società, il prezzo dei corsi viene portato a 497 euro una tantum (dai 97 iniziali) e il fatturato sale a 500 mila euro.

L’anno scorso l’impresa ha superato lo scoglio del milione di euro di giro d’affari e nello staff sono entrate sette persone – tra cui un dipendente fisso – che si occupano di vari aspetti della scuola, tra cui quello di costruire un rapporto il più possibile diretto con gli studenti.

Il pubblico

«Principalmente – spiega Arianna – si rivolgono a noi dei liberi professionisti che lavorano nel mondo della comunicazione, ma anche tantissimi negozianti che vogliono costruire il giusto profilo social e persino qualche imprenditore. L’obiettivo è per tutti quello di creare la giusta presenza online per riuscire a trovare clienti». Oltre al corso base introduttivo, ad oggi su Instagram Pills Academy sono caricati settanta video, ognuno dei quali tratta in modo specifico alcuni aspetti del mondo Instagram. «Inoltre, durante le dirette – dice la giovane imprenditrice –, oltre a fare lezione raccolgo diverse domande, che poi vado ad analizzare singolarmente». L’idea futura di Arianna, tra l’altro, è proprio quella di affiancare sempre di più dei percorsi specifici ai video di natura maggiormente generalista.

Insomma, il progetto messo in piedi dalla 27enne è l’esempio di come i social possano essere sfruttati anche in modo davvero imprenditoriale, tra l’altro coinvolgendo un pubblico altamente profilato e interessato, che non innesca quelle risse da pollaio di cui sono infarciti canali come Instagram o Facebook. «L’obiettivo per quest’anno è di continuare a far crescere la società – conclude Arianna –, posizionandoci ancora meglio nella business community, e progredire con la base di studenti, che attualmente sono 4 mila iscritti alla Pills Academy e altri 3 mila tra Virality (corso verticale sugli Instagram reel) e Course Creator Club, dedicato a chi vuole realizzare un video corso e venderlo». I dati di mercato confermano la presenza di ampi margini di sviluppo: si stima che nel mondo siano oltre 50 milioni le persone impiegate dalla “creator economy”, secondo il Global Web Index in prevalenza giovani della generazione Z (63%) e donne (48%), per un giro d’affari complessivo di 104,2 miliardi di dollari.

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