«Un gesto simbolico per riportare l’attenzione su un problema di sicurezza che non è stato risolto»: il capogruppo di Fratelli d’Italia, Stefano Bertozzi, descrive così l’iniziativa di venerdì sera, quando mezz’ora prima dell’incontro in consiglio comunale volto a riepilogare le attività del primo anno e mezzo di opposizione, il consigliere ha accompagnato il parlamentare Galeazzo Bignami e il capogruppo in Regione Emilia Romagna, Marco Lisei, nel parco di piazza San Francesco, ormai da una settimana tornato alla ribalta delle cronache per i frequenti casi di criminalità.
Insieme alla delegazione di Fratelli d’Italia anche un nutrito drappello di spettatori, che poi hanno seguito il gruppo per andare infine a riempire la sala De Giovanni del consiglio. «Siamo partiti da piazza San Francesco – commenta Bertozzi – ma avremmo potuto farlo anche dal parco Mita o dalla Cavallerizza, ancora colpevolmente e incredibilmente recintata, quasi che tenere chiuso un parco sia un successo, o dall’ex cantina Zanzi o qualsiasi altra via del centro che dopo le 21 viene completamente abbandonata a se stessa».
Bertozzi è più volte intervenuto sul tema sicurezza, sollecitando l’assessore di riferimento Massimo Bosi senza risparmiare dure stoccate. Venerdì sera il capogruppo del partito di Giorgia Meloni ha annunciato una ulteriore iniziativa: «Ho fatto richiesta di accesso agli atti per capire con precisione quanto costerà la riorganizzazione della Polizia locale. Stanno circolando cifre che, se si rivelassero realistiche, corrisponderebbero a uno spreco di risorse inqualificabile, per il quale l’assessore Bosi dovrebbe dimettersi». Su questo argomento se ne saprà di più martedì sera, data per cui è convocata la Commissione consiliare V: il punto 1 all’ordine del giorno sarà proprio la presentazione del documento “Evoluzione del corpo di polizia locale – Progetto di potenziamento della sicurezza urbana Urf”.
C’è da scommettere che la seduta della commissione potrebbe suscitare diverse polemiche.
Fra i temi scottanti che Bertozzi si propone di sollevare in quella sede, infatti, ci sono anche le consulenze esterne per la mappatura delle videocamere di sorveglianza in città.
«Perché affidare a esterni la mappatura di telecamere che la nostra Polizia locale conosce già bene? – si chiede il capogruppo consigliare in Comune a Faenza –. Tutti temi che abbiamo presentato anche ai nostri parlamentari e consiglieri regionali. Per dare una vera alternativa di gestione della città occorre stringere legami forti con le istituzioni sovracomunali».

Faenza, zone in degrado, si chiede più sicurezza
