Faenza, via alla bonifica della Lotras. L'azienda resterà

«Trasformare una ferita in una nuova opportunità di sviluppo». Lo ha rimarcato il sindaco Massimo Isola ieri sera alla conferenza che ha visto il comune e la proprietà Lotras illustrare il progetto di messa in sicurezza e futura ricostruzione dello stabilimento in via Deruta. Partirà infatti il 3 aprile il cantiere che in cinque mesi rimuoverà detriti e resti del grande fabbricato di 20mila metri quadrati andato distrutto con il disastroso incendio del 9 agosto 2019. L’obiettivo finale è la ricostruzione. Attualmente tutto sarà rimosso e smaltito a spese della proprietà Lotras che è intervenuta per il 50% delle spese anche nelle fasi dell’emergenza. In tale circostanza e nei periodi successivi il Comune ha sostenuto costi per 1,2 milioni. Ci vollero otto giorni per domare le fiamme e porre termine ad uno degli eventi a rischio ambientale più grossi di questo inizio secolo in Romagna. Ad occuparsi dei lavori sarà la società Ireos di Genova, la stessa che ha operato nella bonifica del ponte Morandi e che ha avuto un ruolo anche nel ripristino del disastro della Costa Concordia all’Isola del Giglio. L’intervento è possibile in seguito all’avvenuta archiviazione del procedimento contro ignoti da parte della magistratura che ha stabilito il dolo, senza però individuare i colpevoli. Sull’argomento si è soffermato Armando Di Girolamo amministratore delegato della Lotras che ha rimarcato l’importante ruolo e l’impegno della società di logistica in questa vicenda, sia all’inizio che adesso: «un impegno unico ed eccezionale di grande qualità riversato da parte di tutto l’organico. Il personale che vi lavorava è stato tutto riassunto sempre a Faenza nel nostro stabilimento: erano oltre 60 e circa 45 continuano a lavorare tutti con contratto collettivo nazionale, gli altri erano prossimi alla pensione o hanno trovato altra occupazione. Per noi non è stato piacevole trovarsi nello stato di indagati, e anche per me personalmente, che mai ho avuto simili problemi». A proposito ha ricordato «il riconoscimento ottenuto dalla Lotras dal Senato quale impresa di riferimento per il profitto e la legalità». E’ poi entrato nel merito del suo rapporto con Faenza «città strategica nella logistica, settore al primo posto in Regione nel Pil per forza lavoro». Ed è proprio la convinzione del ruolo «di retroporto di Ravenna e le opportunità di sviluppo connesse» che lo hanno convinto ad investire fino alla ricostruzione. E qui rientrano i propositi di intesa con la Coop Facchini per il nuovo Scalo Merci che dovrebbe sorgere in fregio alla Lotras: «crediamo che il trasporto su rotaia nella transizione ecologica rappresenti il futuro e qui vi sono le condizioni». Sulla «bonifica di sicurezza» è intervenuto il project manager di Ireos, Aldo Tacchino: «consegneremo il sito ripulito fino al piano di campagna che è cementato. Vi sono rifiuti speciali, sarà necessaria una prima fase di analisi. C’è cemento, ci sono residui metallici, nulla di radioattivo, ricicleremo quanto più possibile in collaborazione con ditte specializzate. Il cemento sarà frantumato». Da parte del Comune, il sindaco e gli assessori Ortolani e Fabbri hanno messo in rilievo «il risultato raggiunto, le capacità di intervento, non scontate, la gestione di un evento che avrebbe potuto mettere in ginocchio la città e che ora si trasforma in opportunità di sviluppo per tutto il tessuto economico, produttivo e sociale, grazie anche all’intesa e all’accordo con la proprietà».

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