Faenza, vandalizzata la statua del Passatore: “Fu uno stupratore e viene celebrato”

Vandalizzata la statua del Passatore al centro della rotonda delle Bocche dei Canali. Il volto e le mani sono stati imbrattati di vernice nera, ma potrebbe essere anche lucido da scarpe, e sotto il ponte delle ferrovia in bella vista per chi va in direzione Celle è stato appeso un lenzuolo bianco con un messaggio scritto in rosso: “Contro il nulla che avanza. Passatore stupratore. Geltrude Artusi non riposa. Faenza giù la maschera”.
Evidente il richiamo alla giornata della donna e alle scelte politiche. Si fa infatti riferimento alla violenza che subì Geltrude Marianna Artusi durante la famosa incursione della banda di Stefano Pelloni al Teatro di Forlimpopoli. Geltrude era la sorella del famoso padre della gastronomia Pellegrino Artusi, e quel giorno fu stuprata e violentata. Atterrita, fu inseguita nelle buie stanze della sua casa e dopo una lotta disperata dovette cedere ai componenti della banda, tra i quali pare ci fosse pure un prete. Solo successivamente poté sottrarsi allo scempio scappando dall’abbaino su per i tetti delle case adiacenti. Il 16 Luglio 1855 fu ricoverata nel manicomio di Pesaro, dove a 49 anni morì. Così riportano le cronache del tempo.

A questo fa riferimento la protesta sul lenzuolo e pure un volantino sul quale sarebbe stato scritto: “Un tagliagole a guardia della città”.

Al brigante è dedicata la 100 km del Passatore, gara podistica di fama internazionale di cui Faenza va fiera. Alla rotonda la statua è stata installata a memoria del patron della Cento Pirì’ Crementi.
Ma pare che a qualcuno non piaccia il Brigante romagnolo protagonista di azioni come quella descritta.
Il volto imbrattato di nero inoltre può contenere un riferimento anche al Palio del Niballo, dove il volto di Annibale è dello stesso colore, e perciò già da diversi anni oggetto di proteste in quanto sarebbe “discriminatorio” considerato, oltretutto, che viene dato alle fiamme “un nero” nella Nott de Bisò.
L’atto vandalico è stato condannato dal sindaco Massimo Isola: «Quella scultura è un simbolo della città e della Romagna, da tanti anni immagine attorno alla quale è raccontata la 100 Km. La storia ha deciso di portare il Passatore in queste zone: è stato un brigante, un personaggio complesso e discusso. Si possono fare convegni, studi, discussioni critiche su di lui, ma certamente non è legittimo imbrattare in quel modo la statua».

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