Faenza, una start up per le imprese nella transizione digitale

Faenza

Uno degli effetti più eclatanti della pandemia in campo economico è stata la crescita esponenziale del commercio online, e oggi la concorrenza delle grandi piattaforme impensierisce non poco le attività locali, specialmente le più piccole. È così che nel periodo pandemico è nato il progetto di un faentino, Nicola Fiorentini, 29 anni, che ha avviato una start up, Growth Labb, con l’intento di aiutare gli imprenditori italiani a risollevarsi in un momento di crisi.

L’idea è innovativa: si tratta di fornire supporto strategico per accrescere la consapevolezza riguardo alle opportunità del digitale, accompagnando l’imprenditore-cliente nell’universo spesso intricato di Amazon. Il tutto totalmente da remoto, caratteristica che contribuisce a rendere la creatura di Fiorentini l’unica realtà italiana del suo genere ad avere collegamenti anche con paesi esteri, come Francia e Irlanda, con una concreta prospettiva di trasformarsi in leader nazionale del settore nel 2022. «La ricetta vincente è l’approccio etico – racconta Fiorentini –. Opero da diversi anni sia nel mercato non profit che profit e da circa tre sono entrato anche in quello imprenditoriale e di start up: credo fortemente che si possano creare legami in cui la logica economica non predomina sull’empatia e sull’intelligenza emotiva, anzi viaggiano insieme».

Fiorentini è stato per due anni presidente di Mani Tese Faenza, ha all’attivo più di una docenza allo Ied Milano, prestigiosa scuola internazionale, e Growth Labb è già la sua seconda start up: nel 2020 era infatti stata avviata DiWine Experience, nel campo della sostenibilità ambientale e della promozione territoriale delle realtà locali. Tutte caratteristiche che prospettano un futuro all’altezza, ma intanto Fiorentini pensa ai suoi prossimi obiettivi con la neonata Growth Labb: «il nostro obiettivo è rivoluzionare i classici paradigmi del marketing e dell’imprenditoria. Innovare, specialmente in Italia, per noi significa cambiare la cultura e la mentalità delle persone, dimostrare come intelligenza emotiva, assertività e dati possono coesistere in relazioni di business solide e consolidate che portano a maggiore consapevolezza i nostri clienti rispetto alle opportunità derivanti dai nostri servizi».

Insomma, se il confronto con l’era digitale è ormai inevitabile, le aziende, i negozi, tutte le attività devono essere consapevolizzate e adeguatamente seguite nella cosiddetta transizione: «quello che ho sempre fatto e che continuo a fare – conclude – è divulgare i valori della crescita personale e professionale con valori etici e sociali, anche per essere di stimolo a chi magari si trova nelle condizioni per fare un salto di qualità ma non ha gli strumenti necessari. Chiunque, anche chi arriva dal niente, con sacrificio, impegno e voglia di fare può ottenere i risultati che si prefigge».

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