Faenza, un mega progetto per realizzare la "Cittadella del Palio"

Faenza

Palio del Niballo, il 2022 dovrebbe essere l’anno della ripresa in modo tradizionale, ma il condizionale resta d’obbligo, almeno finchè non si sarà capito se vi saranno o meno limitazioni di tipo sanitario. Al momento le manifestazioni sono state calendarizzate nel mese di giugno, come ai vecchi tempi, ma il discorso è più ampio, perché dopo l’ultima edizione in modalità rimandata il 31 luglio scorso, e dopo la soppressione della Nott de’ Bisò, che non si farà nemmeno il 5 marzo come era stato ipotizzato (abbinata ai Lôm a mèrz), si dovrà mettere mano all’annunciato superamento dell’uso promiscuo “calcio-Palio” dello stadio Bruno Neri. Non si vorrebbe insomma più uno stadio diviso tra due attività “incompatibili” motivo di vari problemi.

«A fine estate – afferma il capo rione del Nero Peter Caroli – abbiamo verbalizzato l’impegno a trovare una soluzione all’uso promiscuo dello stadio, perché non vorremmo più sovrapporci al calcio. Quale sia la strada migliore da percorrere però non è ancora emerso».
Nel mondo dei rioni vi è la sensazione che qualcosa starebbe maturando e che presto potrebbe emergere un mega progetto che disegna il Palio del futuro, partendo proprio dall’assegnazione di spazi esclusivi e divisi.

Al momento si possono fare solo ipotesi, il cui denominatore comune sono gli investimenti necessari per adeguamenti degli impianti disponibili.

La prima idea è quella di destinare lo stadio solo ai cavalli: giostre del Niballo, della Bigorda, altre gare di equitazione, reso idoneo a spettacoli e concerti nei tempi morti. Ciò comporterebbe il dirottamento del calcio (allenamenti, campionati) in zona Graziola. Sarebbe però una soluzione che non accontenterebbe il Faenza Calcio e che si scontrerebbe con autorizzazioni di tipo sanitario, perché per ospitare ripetutamente gli equini al Bruno Neri sarebbero necessarie nuove strutture, perlomeno come in un ippodromo.

La seconda ipotesi è invece di concentrare tutte le attività del Palio al Centro civico rioni, dove esistono già le scuderie, i campi di allenamento e preparazione di cavalli e fantini, senza escludere gli ampi spazi disponibili per la tanto desiderata scuola di equitazione, ma anche per eventuali gare di ogni tipo legate ai cavalli.
Qui vi sarebbe già un progetto di cui circola voce. E sarebbe una soluzione che piace ai rioni, ma non nella parte che un domani le sfide del Niballo e della Bigorda potrebbero svolgersi al Centro civico, a meno che il progetto non preveda soluzioni più vantaggiose dello stadio.

Per disputare le giostre in quest’area, decentrata, occorrerebbero revisioni ai regolamenti. Andrebbe ripensata la sfilata storica (l’area dista quattro chilometri dalla piazza); andrebbe adeguata la viabilità, realizzata la “fossa” della disfida con spalti capaci di oltre 5mila posti.
Sarebbe però interessante la creazione di una “Cittadella del Palio”, che durante i mesi estivi si anima di migliaia di persone, con alcuni spettacoli di tipo storico, cene medioevali all’aperto, gare di cavalli: una sorta di parco tematico con finalità anche turistiche di grande richiamo. Una soluzione accattivante, difficile però pensare di gestirla con il volontariato.

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