Pioverà ancora e anche in misura abbondante. Vi saranno eventi che stando agli esperti di mutamenti climatici potranno rivelarsi ancora più devastanti del maggio scorso. Insomma il dramma è destinato a ripetersi se non vi saranno contromisure adeguate, progetti di miglioramento del precedente stato, investimenti e programmi di cui finora non vi è traccia concreta. Riportare le infrastrutture allo stato pre alluvione significa tornare ad essere esposti come prima. Certo è un primo passo, ma per avere maggiori garanzie occorre qualcosa di meglio da realizzare velocemente perché il clima non attende i tempi della burocrazia e della politica.
«Nello scenario futuro, inteso a contenere calamità idrogeologiche come quella di maggio e anche peggiori, non si vede nulla» afferma Claudio Miccoli già dirigente dell’Agenzia Regionale per la sicurezza territoriale dell’Emilia Romagna, che sarà in sopralluogo nelle zone alluvionate insieme ad alcune tv europee, da cui è stato contattato, interessate ad approfondire il perché del fenomeno accaduto in Romagna. «Non si è mai voluto affrontare il problema e pare che si voglia continuare così in un mare di burocrazia, scelte sbagliate o non effettuate, ambientalismo esasperato, assordante cecità, approssimazione. Se non si cambia paradigma le criticità restano enormi anche dopo i lavori di ripristino – continua Miccoli –. Un caso evidente sono le grandi cataste di legna all’interno degli argini risanati: andrebbero rimosse subito perché sono pericolosissime in caso di piena, bastava metterle fuori dagli argini o sugli stessi. Questo è fare le cose superficialmente. Chi non vede certe cose va sostituito. I fondi vanno dirottati su questa tematica». Dai comitati dei cittadini alluvionati è giunta pressante l’urgenza di realizzare opere che possano dare una certa garanzia futura: nuove casse di espansione, infrastrutture di protezione, pulizia dei fiumi cadenzata, risolvere il problema degli animali fossatori e un piano generale di messa in sicurezza del territorio. Il rischio è di non fare in tempo, che i soldi spesi per ripristinare vadano persi e che la sequela degli interventi in atto somigli a quella del cane che continua a rincorrersi per mordersi la coda: non si fa in tempo a terminare che occorre ricominciare daccapo, dall’emergenza, forse da nuovi morti sul campo, spendendo più soldi di quanto costerebbero opere di garanzia. «Le casse di espansione – sostiene Miccoli – sono un lavoro di una certa consistenza ma richiedono grossi investimenti e tempi lunghi; una cosa diversa sono invece le zone di espansione, di solito golene già esistenti dove la piena può espandersi e rallentare. Ecco: rendere fruibili e regolamentate almeno queste è una cosa che si potrebbe fare subito». In tali aree l’acqua andrebbe ad occupare naturali bacini orografici, senza che possa prendere direzioni non controllate, anche perché in tali golene il livello non supererà mai quello del fiume in piena. Ce ne sono diverse a monte di Faenza: «aree private coltivate che andrebbero regolamentate – prosegue l’esperto –: non serve neanche un esproprio, sarebbe sufficiente un’indennità di allagamento e un indennizzo quando vengono utilizzate. Cambiare paradigma significa definire subito dove sono le criticità e intervenire con opere importanti, senza intoppi o lungaggini. Sarebbe meglio realizzare grandi opere strategiche, piuttosto che piccoli interventi diffusi».
Mi sembrano osservazioni molto pertinenti da mettere subito in atto, ciò che manca è il destinatario dei suggerimenti.
Sig Michele lei a perfettamente ragione, tutti i fiumi sono pieni di tronchi e legna e al prossimo acquazzone ri….succede quello che è già successo, ma il sign. Bonaccini preferisce i soldi ( che ci sono) li tiene in banca altrimenti li investe per le nostre nuove risorse…i nuovi italiani.
ci sono talmente tanti soldi in banca che i comuni che hanno fatto le prime opere urgenti sono a rischio bancarotta xchè non li hanno ancora ricevuti dall’amministrazione statale: è facile dire che sono stati deliberati ma se poi non li erogano…la gente alluvionata sta perdendo la pazienza con questo gioco delle tre carte da parte di politici indecenti…