Faenza, scontro tra Fabbri e Bertozzi sulla Motor Arena

Faenza

Ancora un botta e risposta sul tema Motor Arena tra Stefano Bertozzi, capogruppo di Fratelli d’Italia, e il vicesindaco Andrea Fabbri. Il terreno su cui si consuma lo scontro è quello dell’interrogazione nella quale il consigliere di opposizione chiedeva conto degli investimenti pubblici destinati al progetto e del ruolo di IF, annunciata come realtà che gestirà lo spazio, aggiungendo inoltre la proposta di compensazioni per il commercianti del centro storico “insidiati” dalla concorrenza dello shopping park.

La risposta scritta del vicesindaco è arrivata in questi giorni: «Per ciò che concerne le modalità di finanziamento di Motor Arena – afferma Fabbri – sono in campo diverse soluzioni che saranno chiarite a fronte del progetto definitivo contenente il relativo business plan della parte progettuale e realizzativa, degli allestimenti interni, dei costi gestionali, nonché ovviamente delle entrate attese», mentre il ruolo della Regione sarà quello di fornire «un supporto continuativo», anche nella ricerca di «linee di finanziamento ad hoc».

Il ruolo di IF

Quello di IF, invece, per Fabbri sarà «un impegno rilevante, non in contrasto con il processo di razionalizzazione mediante cessione delle quote detenute dal Con.Ami. La razionalizzazione di IF – prosegue il vicesindaco – è infatti un obbligo di legge connesso al mancato rispetto della condizionalità del mantenimento di un milione di euro di fatturato nell'ultimo triennio. Tale condizione è indiscriminatamente posta dalla legge Madia senza considerare il settore di operativit à di quelle società penalizzate in maniera rilevante dalla pandemia. Si auspica perciò che nel frattempo la società non solo possa riprendere piena operatività e rientrare nel requisito di legge ma rafforzare la sua azione».

Niente da fare, sembra, nemmeno per le compensazioni per il centro: «La modifica progettuale operata dalla società Faenza Erre dall’iniziale “Outlet Village” a Shopping Park – ricorda Fabbri – vede come potenziale concorrenza non più tanto il centro storico ma le altre medie e grandi dimensioni di vendita».

Risposte, quelle del vicesindaco, che non sono state accolte favorevolmente da Bertozzi: «Agevolando la nascita di un’iniziativa privata come lo shopping park – ribatte – l’amministrazione dimostra di agire una legittima azione di politica economica, che non è quella di sviluppare la parte centrale della città, ma piuttosto di portare fuori le mura i principali punti di incontro e attrazione. È politicamente legittimo sì, ma è suicida, e soprattutto bisogna avere il coraggio di dirlo chiaramente senza nascondersi dietro a tavoli e regie».

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