Faenza, sanità: 12 milioni di euro per l'ospedale

Faenza

Consiglio comunale straordinario sulla sanità, ieri mattina nella Sala dell’Arengo del Palazzo del Podestà.
«È questo un luogo differente ma simbolico – ha detto il sindaco di Faenza, Massimo Isola – in quanto proprio questo spazio, restituito alla città, ospitò la prima assemblea cittadina».
La riunione ha richiamato un buon pubblico: era infatti attesa la relazione del direttore generale dell’Ausl Tiziano Carradori sullo stato dell’opera del sistema aziendale: strategie, scelte, investimenti.
In premessa Isola ha rimarcato «il momento di grandi trasformazioni infrastrutturali e nell’erogazione di prestazioni, il dialogo e lo scambio di servizi fra tutte le medicine del gruppo in un unico sistema».
Si è soffermato sulla nuova Casa della Salute di 1.800 mq prevista in zona fieristica finanziata al 50% dal Pnrr.
Tra i problemi il sindaco Massimo Isola ha evidenziato i soliti: e cioè le liste di attesa e gli accessi al Pronto soccorso, ma ha riconosciuto la qualità dell’Ausl Romagna e gli sforzi per cercare di superarli: «Da questo territorio non si parte per curarsi altrove, ma si arriva da fuori per curarsi qui».
«Pantano burocratico»
Carradori è tornato a parlare di Covid («Ci ha lasciato un’eredità di 20mila interventi e 300mila visite ambulatoriali arretrate») e non ha nascosto difficoltà e sofferenze derivate.
«Viviamo un malessere diffuso – ha dichiarato in proposito il direttore generale dell’Ausl – perché siamo in presenza di una pluralità di transizioni che richiedono una ridefinizione del sistema secondo le reali esigenze. C’è la transizione socio demografica con inversione della piramide dell’età: ciò significa avere il 40% della popolazione con una malattia cronica e ciò è dirompente perché servono risposte sociali e sanitarie al contempo, in un pantano burocratico di varia natura». Sintetizzando: si stanno fronteggiando le esigenze con trasformazioni e riorganizzazioni, anche del personale disponibile, reinventando collocazioni, luoghi di lavoro, aprendo alla flessibilità, razionalizzando insomma.
La lista unica d’attesa
Emerge che sarà istituita la lista unica di attesa con scelta da parte del paziente, dove andare a ricevere prestazioni, comprendendo anche i privati convenzionati «che noi paghiamo per elargire servizi paritari» ha precisato Carradori.
Altra transizione è quella tecnologica «che induce a ridefinire le cose, perché ora abbiamo gli strumenti per farlo bene pur non avendo tutto nello stesso luogo».
Sul personale: «Se manca è perchè non c’è sul mercato del lavoro, i concorsi non danno esiti attesi».
Ciò nonostante «da Riccione a Lugo abbiamo assunto 70 primari, i presidi sono di dimensioni tali da garantire la massima efficienza sul posto: il 65 % della domanda è risolta in prossimità, il 70% dei ricoveri è in loco.
Dal Pnrr l’Ausl ha ricevuto 150 milioni di euro per interventi.
Gli investimenti a Faenza, dettagliati dal direttore dell’ospedale Davide Tellarini, sono stati per 4 milioni e 800mila euro al pronto soccorso, 7 milioni e 200mila euro per l’ospedale (antisismica, tetto, collegamenti verticali).
Annunciati inoltre una serie di spostamenti interni: cardiologia, presto ripristinata, e pediatria che avranno una diversa collocazione. Foto MMPH

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