Faenza, riapre il Palazzo del Podestà

Faenza

Quando si salgono le scale che da piazza Martiri della Libertà portano al salone dell’Arengo, si può già intuire il notevole lavoro di ristrutturazione che dal 2017 a oggi ha interessato i vari ambienti del Palazzo del Podestà, architettura fra le più rappresentative della città manfreda, restituita alla comunità dopo avere attraversato un limbo lungo vent’anni.
«Racconta la nostra città»
Da ieri il Podestà ha riaperto i battenti dopo i lavori da circa 2 milioni di euro cofinanziati dalla Regione con un contributo da 740mila euro: l’inaugurazione ufficiale sarà il prossimo giovedì 1 settembre, alle 18.30, all’interno del calendario di Argillà e, dunque, all’insegna della ceramica.
Due le mostre che saranno allestite in questi giorni nei vari spazi del palazzo: una dedicata alle rotte culturali del Consiglio d’Europa (Faenza è capofila proprio nell’itinerario della ceramica) e l’altra alle ceramiche polacche e norvegesi.
«Un respiro profondamente europeista e internazionale – commenta in proposito il sindaco Massimo Isola –. Questo è il primo di una serie di spazi che andremo a rigenerare, luoghi che raccontano la biografia della nostra città».
La gestione
Quanto alla gestione, vero dilemma della questione Podestà, il primo cittadino ribadisce la formula esplicitata più volte: «In questa prima fase lo spazio sarà gestito dal Comune. Nei prossimi mesi faremo il bando per cercare un soggetto privato che possa costruire un progetto. Qui verranno realizzati mostre, convegni, cene, ma anche microeventi fieristici. Sarà uno spazio da vivere, non da guardare».
Tra la fine del mese di settembre e l’inizio di ottobre il Podestà ospiterà anche alcuni eventi de Il Post Talk e del Mei.
Area pedonale
Questo il futuro prossimo, mentre in prospettiva si sta già ragionando sulla pavimentazione esterna che trasformerà l’area intorno alla scala di emergenza, ribattezzata «grattugia», in uno spazio pedonale. Una ventina i posti auto che dovrebbero essere eliminati per fare spazio al nuovo ambiente all’aperto, ma con l’intenzione già manifestata di recuperare completamente anche la Chiesa dei Servi si sta facendo largo l’ipotesi che, nei prossimi anni, tutta piazza delle Erbe potrebbe andare incontro a una rivoluzione.
Per tornare al Podestà, alcuni dati sugli interventi effettuati sono stati forniti da Patrizia Barchi e Claudio Coveri, rispettivamente dirigente e capo servizio del settore lavori pubblici dell’Unione: 800 i mq di superficie totale, 60 x 12 metri l’ampiezza dell’Arengo, 360 persone il limite di capienza per le mostre, 200 quello per gli spettacoli.
L’assessora ai Lavori pubblici, Milena Barzaglia, non ha nascosto le difficoltà incontrate dal cantiere, tra covid e criticità delle materie prime, sottolineando però che «la Regione ci ha aiutato a risolvere le situazioni problematiche». Presente anche l’assessore regionale al turismo, Andrea Corsini: «Il Podestà deve avere un profilo che va oltre i confini faentini e della Romagna. In questo spazio si potranno promuovere cultura e opportunità turistiche non legate ai flussi di massa». FOTO MMPH

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