Faenza, razzia notturna di bici costose

Faenza

Un paio di minuti sono bastati la scorsa notte a fare razzia di cinque costose biciclette nell’officina “Due ruote” di via Corbari. Si tratta di mezzi professionali di marche prestigiose, come per esempio “Bottecchia” del costo tra i 5 e i 6mila euro ciascuna. L’officina è infatti anche rivendita , tra le più apprezzate del territorio, perché il “meccanico” è uno specialista del settore e chi compra la bici qui poi riceve competente assistenza professionale.
La sequenza del furto è stata ripresa dalle telecamere installate dal titolare Ivano Fabbri e collegate a un allarme sonoro sul posto e al suo telefono.

«Sono stato svegliato intorno alle 3 di notte – racconta il derubato –: mi sono precipitato e in pochi minuti ero sul posto, ma niente da fare se l’erano già svignata, non mi è rimasto che avvisare le forze dell’ordine e fare la conta dei danni».
Danni che, contando anche le effrazioni, superano i 30 mila euro. Dal filmato si nota come i malviventi in azione siano tre, con il volto coperto da un passamontagna e attrezzati con una cesoia gigante, utilizzata per tagliare la grata metallica, prima di forzare la porta a vetro con un palanchino.
«Sono arrivati dal di dietro, dalla zona delle scuole Don Milani e da oltre la ferrovia per Firenze – spiega Fabbri –, poi lo stesso percorso lo hanno fatto per fuggire con le bici in spalla. Hanno fatto tutto molto velocemente: in due si sono caricati due bici a testa e il terzo una sola, con quelle hanno quindi percorso di corsa qualche centinaio di metri, probabilmente fino a via Sant’Orsola, quella che porta al Centro Civico Rioni, oltre la ferrovia, dove è facile che li attendesse un complice. È lì che abbiamo trovato una recinzione tagliata».

Oltrepassare la Ferrovia, dopo un furto è un’abitudine ormai consolidata, perché qualora si venisse colti sul fatto, scappando oltre i binari si evita un inseguimento con le volanti, che per raggiungere la strada dovrebbero compiere un largo giro. Chi fugge invece ha spesso un mezzo motorizzato pronto a sgommare. Chi ha colpito è arrivato attrezzato di tutto punto, perciò si presume che il piano sia stato preparato nei dettagli, che conoscessero la scena e cosa prelevare.

Forse all’officina avevano già fatto visita, magari fingendosi clienti, oppure potrebbe trattarsi degli stessi ladri che avevano fatto visita in altre occasioni, quindi pratici del posto.
«Sì perché è come minimo il decimo furto che subisco – continua il titolare –: sono finito nel loro mirino. Qui in zona ci alterniamo: una volta io, una volta il Sali e Tabacchi, poi anche altri negozi. Credo proprio che sia il fatto di avere la ferrovia alle spalle che ci rende appetibili». Dopo una delle precedenti rapine, Fabbri dormì in negozio per tre notti consecutive: «Avevo anche affisso un cartello alla vetrina con l’avviso ai ladri di non entrare, perché avrebbero avuto una brutta sorpresa». Il caso finì anche su Striscia la Notizia.

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