Faenza, rabbia per la fontana danneggiata dalle feste di domenica

Faenza

Passata l’euforia dei festeggiamenti per la vittoria degli Azzurri nel campionato europeo di calcio, ieri mattina è stato il momento della conta dei danni: un brusco risveglio per gli Amici della Fontana Monumentale che, giunti in piazza per riavviare lo scorrimento delle acque interrotto in via precauzionale domenica notte per evitare i bagni di rito, non hanno potuto che constatare il deterioramento di diverse parti della struttura. Pezzi di marmo staccati, crepe e segni lasciati dai fumogeni sono i danni più evidenti, ma la preoccupazione principale riguarda ora eventuali cedimenti strutturali della fontana, specialmente nella parte sommitale, dove per ore diversi tifosi hanno saltato e ballato ignorando gli appelli al rispetto dei monumenti dei giorni scorsi.

Una situazione che forse avrebbe potuto essere tenuta sotto controllo con un apposito presidio delle forze dell’ordine, assenti in piazza ma presenti lungo i corsi principali per evitare il passaggio dei caroselli in auto. Fonti ufficiose del Comune attribuiscono la responsabilità di questa mancanza alla Prefettura, che avrebbe preferito tale soluzione per evitare eventuali tensioni con la folla festante. Eppure la fontana monumentale è un bene pubblico che va tutelato, e gli arrampicamenti si sono protratti per un tempo tale da rendere di difficile comprensione il mancato intervento di una qualsiasi autorità, specialmente dopo i segnali offerti martedì notte con la vittoria in semifinale.

Lasciata al suo destino

Insomma, una piazza che di fatto non è stata gestita da nessuno. E la decisione di non sanzionare i responsabili dei bagni nella fontana di martedì scorso è stata pagata con gli interessi. «Capisco chi ha voluto festeggiare per la vittoria, ma lo si doveva fare nel rispetto dei monumenti pubblici – afferma Manuela Sansoni Gambetti, presidente degli Amici della Fontana –. Perché correre il rischio di distruggere uno dei simboli della città? Purtroppo, nonostante avessi preventivamente avvisato l’assessore alla sicurezza, non c’è stata un’adeguata sorveglianza. A questo punto è opportuno procedere legalmente contro chi ha danneggiato la fontana».

A subire danni la scorsa notte, però, non è stato solo il monumento: una tenda dell’edicola di fronte al Duomo è stata bucata da un fumogeno, mentre un vetro del centralissimo bar Corona è stato infranto intorno alle 3.30 del mattino da un individuo ubriaco, poi trasportato al pronto soccorso dall’ambulanza. Alcuni soggetti ignoti si sono perfino introdotti all’interno del Palazzo del Podestà in ristrutturazione: scene di follia collettiva che probabilmente costeranno caro ai colpevoli.

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