Faenza, premi ai giovani talenti comici


Teatro Masini prestigiosa cornice del “Premio Alberto Sordi” al miglior comico emergente, assegnato dal contest “Faenza Cabaret” ad Alessandro Ciacci di Rimini. Ma prima delle risate a sipario ancora chiuso sono apparsi i presentatori, Penelope Landini e Giovanni D’Angella, che in compagnia del patron Pasquale Di Camillo hanno voluto dedicare un momento di raccoglimento contro la guerra in Ucraina.

«Anche se questo è uno spettacolo di divertimento – ha detto Landini con la bandiera gialloblu in mano – vogliamo rivolgere un pensiero a quanto sta avvenendo in Europa: a ridere pensiamo dopo, ora facciamo silenzio per coloro che soffrono in mezzo alle atrocità della guerra».
Poi è cominciata la sfida che ha fatto risuonare il teatro di un buonumore esorcizzante i drammi in corso. Un’edizione molto equilibrata, come lo stesso presidente di giuria Ruggero Sintoni ha rimarcato: «Non tutti sono stati d’accordo, ma trattandosi di un concorso alla fine ha prevalso chi ha avuto maggiori preferenze. Credo che sia stato scelto un personaggio di talento, che eleva la qualità del concorso e può aprire la strada nei prossimi anni ad una sfida tra comici in qualche modo già affermati».

Viene da dire: una sorta di Festival della comicità (stile Sanremo) al quale Faenza si candida.

Alessandro Ciacci ha sfoderato una performance dinamica, piena di battute fulminanti, sottili, originali, coi tempi scenici giusti e caratterizzata da movimenti giullareschi, e molto bene orchestrati con i testi. Non c’è ovviamente paragone, ma a tratti è parsa evidente un’ispirazione a Dario Fo nella mimica, innanzi tutto, e a tratti nell’essere dissacrante, filosofico e machiavellico al tempo stesso: una maschera, la sua, che nel teatro comico non ha molti interpreti, perché per ottenere risultati serve talento, formazione, studio.
Lui è attore, regista teatrale, scrittore, drammaturgo: è nel cast di “Italian stand up” e “Stand up Comedy – La prima antologia italiana” di Giulio D’Antona format inseriti nei programmi Sky e Amazon.
Al Masini, Ciacci ha calcato sulla territorialità: «Ho debuttato a Fossolo, qui vicino» ha esordito accattivandosi il pubblico, poi ha rimarcato stereotipi legati alle vacanze, e ha proseguito mettendo in luce la sua intellettualità, espressa in quesiti esistenziali, tipo: «Se un albero cade in un bosco, dove non c’è nessuno, si può dire che faccia rumore?».
Ha anche improvvisato, quando ha chiamato in causa la giuria: «Se dite che sono scurrile e non mi votate sappiate che ho vostre foto mentre fate la pipì dove non si può fare».

Il pubblico ha però preferito la prova della romana Chiara Becchimanzi che ha tratto spunto dal libro “50 sfumature di grigio” facendo la parodia di alcune frasi. Anche gli altri sei concorrenti finalisti hanno ottenuto un alto gradimento.
Si tratta di Danny Napoli, Enzo Emanuello, Deborah Pretelli (in arte Cocò la Plume), Davide Di Meglio, Amedeo Abbate e Lucia Pellicani.

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