«Il Ponte delle Grazie dovrà essere ricostruito ex novo, ci vorrà qualche anno e una cifra di circa 4 milioni e mezzo di euro».
Questo in sintesi è quanto emerso nel Consiglio comunale di mercoledì sera per voce dell’assessora Milena Barzaglia che ha risposto a un’interpellanza presentata dalla stessa maggioranza (Pd), intitolata “Ponte delle Grazie situazione attuale e prospettive”. Si tratta indubbiamente dell’opera pubblica di ricostruzione più grossa e costosa in città nel dopo alluvione.
Prima di comunicare la decisione l’assessore ha fatto il punto sulle condizioni del manufatto attualmente aperto solo a pedoni e biciclette.
«Con il secondo evento alluvionale del 16 e 17 maggio – ha detto – il ponte è stato quasi completamente sommerso: il livello idrometrico ha superato la quota dell’impalcato e il manufatto è andato così sotto pressione, le travi sono state sollecitate in maniera anomala dalla furia dell’acqua».
E c’è da considerare che ciò è avvenuto su una struttura già ammalorata prima del disastro: «Quindi vi è stato un acceleramento, perché nel 2022 – ricorda l’assessora – fu fatta una verifica di sicurezza e vulnerabilità globale dell’infrastruttura per valutarne il comportamento sia sotto trazioni statiche che sotto il profilo sismico. Il risultato fu che emersero diverse criticità tali da rendere necessari interventi, che avevamo già programmato prima dell’alluvione».
Visto il peggioramento delle condizioni è stato applicato «il principio di massima precauzione», cioè la chiusura del traffico veicolare, lasciandolo aperto solo al transito ciclopedonale.
«Le nuove indagini svolte – ha aggiunto Barzaglia – hanno fornito l’esito del rifacimento del ponte con tempi piuttosto lunghi e costi di circa 4 milioni e mezzo di euro. Va tenuto conto che la ricostruzione avrà una configurazione diversa dall’attuale e un assetto migliorativo per la sicurezza idraulica futura, rispetto a nuovi eventi climatici avversi».
Per l’amministrazione è però una priorità il collegamento tra il Borgo e il centro città perciò si sta valutando la possibilità di soluzioni provvisorie, con l’aiuto anche di consulenti al fine di ponderare costi e benefici. Si pensa ad un utilizzo del ponte a senso unico di marcia e con eventuali carichi ridotti, dimezzando in pratica i pesi precedentemente ammessi. Non è da escludere la possibilità di un ponte Bailey da realizzare a fianco a integrazione, da utilizzare per uno dei due sensi di marcia. La soluzione definitiva richiederà indagini, progettazioni, autorizzazioni, affidamento dell’esecuzione. L’opera è di fondamentale importanza per l’assetto viario cittadino «perciò – ha concluso l’assessora – merita di essere discussa con un coinvolgimento diretto della cittadinanza».