L’addio di Gabriele Padovani alla Lega ha smosso le acque di una politica locale che stagnava su schemi prevedibili: fra tutti, il più entusiasta sembra essere Paolo Cavina, capogruppo di Insieme per Cambiare, che anche oggi rivolge al collega parole al miele. E i due, accomunati dall’aver corso per la carica di sindaco contro il centrosinistra, potrebbero convergere su un nuovo asse.
«Padovani ha la mia piena fiducia – esordisce Cavina –. La sua scelta mi ha stupito ma è il frutto di rapporti che si erano incrinati da tempo: ora la situazione è cambiata, non solo per l’opposizione, ma per tutto il panorama politico faentino. Padovani ha una forza tale da portare con se una quantità importante di elettorato, lo abbiamo visto anche nelle ultime elezioni amministrative: se qualcun altro lo seguirà in questo percorso, c’è la possibilità di aprire uno scenario nuovo per chi preferisce guardare al centro moderato piuttosto che ai partiti di destra».
Ma, visto che il mondo cattolico è tradizionalmente l’ago della bilancia delle dinamiche manfrede, la riflessione di Cavina si allarga anche a quanto accade nel centrosinistra. Osservate speciali sono Faenza Cresce e Italia Viva, che però non vengono mai direttamente nominate: «Come è stato evidente nel caso della mozione sul Ddl Zan, alcune forze politiche non hanno avuto il coraggio di smarcarsi da una maggioranza che non rispecchia appieno i valori cattolici – afferma –. Ma il panorama centrista ora può diventare davvero rilevante anche a livello nazionale».
Segnali che lasciano intendere che sia in atto un tentativo di compattare le forze moderate con una manovra verso il centro: proprio quanto non era riuscito a Cavina nella campagna elettorale del 2020. Eppure lo stesso ex candidato sindaco ammette come sia «tutto in divenire».

Faenza, politica: si cerca di costruire un grande centro moderato
