Faenza, paralizzato e impotente a 38 anni dopo intervento all'ernia

Faenza

RAVENNA. È rimasto paralizzato dalla vita in giù dopo l’intervento chirurgico per rimuovere un’ernia alla spina dorsale, operata dopo avere atteso settimane tra dolori lancinanti a gambe e schiena. Una “complicanza” per la quale un faentino, all’epoca dei fatti 38enne, è finito al centro di riabilitazione di Montecatone con una paraplegia agli arti inferiori, compreso l’apparato genitale, ma che forse si sarebbe potuta evitare se solo l’iter delle cure tra medico di base e ricoveri negli ospedali di Faenza e Cesena fosse stato diverso. Il caso è finito ieri in mano al giudice per le indagini preliminari Corrado Schiaretti, che ha concesso sei mesi di tempo alla Procura per individuare i sanitari coinvolti e disporre una nuova consulenza medico-legale con incidente probatorio, finalizzata a stabilire se nel trattamento del paziente sono state commesse gravi imperizie o negligenze. La decisione ha completamente riaperto il caso sulla base della consulenza tecnica di parte depositata dalla difesa del paziente, assistito dall'avvocato Paola Bravi, in netto contrasto con il rapporto del consulente dell’accusa, che aveva portato il pubblico ministero Lucrezia Ciriello a chiedere l’archiviazione.

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