Faenza, Palio: si continua allo stadio

Faenza

Sull’argomento stadio Bruno Neri si sono riunite le commissioni consigliari competenti: un incontro richiesto dal capogruppo di FdI, Stefano Bertozzi, per chiarire aspetti della convenzione per la gestione dell’impianto sportivo, dell’uso promiscuo calcio/Palio e quali progetti si profilano. In subordine anche in relazione all’ipotizzato Paliodromo e ai battibecchi intercorsi tra le parti.

«Avevo richiesto la partecipazione anche della Coop dei Manfredi (attuale gestore dello stadio) e del Faenza Calcio che nei mesi scorsi hanno rivolto istanze, entrambi in contrasto con l’amministrazione. Se fossero intervenute, forse avrebbero contribuito a fare maggiore luce». Bertozzi pertanto non si ritiene «sufficientemente soddisfatto dell’incontro» seppure molte cose siano state approfondite a partire dalla durata della convenzione fino al 31 dicembre 2024: «Che intendiamo onorare se non succede un cataclisma», ha detto il capo settore Benedetta Diamanti.
La gestione nel passato
La stessa Diamanti ha ripercorso i complessi passaggi gestionali: da Faenza 1912 (con Giancarlo Minardi presidente) alla Coop dei Manfredi, il cui ingresso è stato perfezionato nel 2015, in seguito ad accordi nati all’interno delle realtà operanti nello stadio: «Faenza 1912 cedeva un ramo d’azienda alla Coop e su questo il Comune esprimeva consenso. Già all’epoca infatti si sperava di superare le contrapposizioni calcio/palio con la Coop che si riprometteva di incrementare le attività nello stadio organizzando altri eventi». In seguito, a Faenza 1912 subentrava il Faenza Calcio con un nuovo progetto, nuovi dirigenti, il coinvolgimento della Virtus e promettenti prospettive.

Negli ultimi mesi nella lettura di Diamanti «la Coop ha rivelato una sorta di ripensamento ed è venuto un po’ a meno l’interesse per lo stadio, e ora sta valutando di concentrarsi sul Centro Civico (del quale pure detiene la convenzione), ritirandosi dalla gestione del Bruno Neri».
Divergenze rappacificazioni
In merito alle divergenze con il Comune: sono dati di fatto pregressi le dimissioni dell’intero direttivo della Coop, motivata da frasi quali «Impossibile lavorare di fronte all’incoerenza dell’Amministrazione» e le prese di posizione del Faenza Calcio che aveva minacciato di ricorrere ai legali «per ottenere il rimborso dei soldi anticipati nella sistemazione degli spogliatoi» (soldi poi elargiti) oltre ai vari botta e risposta, con tanto di comunicati stampa, tra il presidente Missiroli e il Comune.
Ebbene su questo «gli animi si sono rasserenati – ha detto il sindaco Massimo Isola –: abbiamo incontrato Missiroli e abbiamo visto buone intenzioni e un valido progetto sportivo. Dal canto suo la Coop ha un nuovo direttivo con i cinque capi rione, in pratica con i rioni stessi. Insomma molte cose sono cambiate in positivo».
Ne è uscito comunque che «i giornali sono stati utilizzati come strumento per comunicare, quando il tema era più complesso» generando così «un polverone mediatico in realtà molto meno consistente».
Un «polverone comunque basato su dati di fatto reali» ha chiosato Bertozzi. Ne è uscito che «la difficile convivenza con il Covid, lo slittamento in avanti nel 2021, ha mandato in crisi equilibri delicati già in precedenza». Equilibri sempre mantenuti «tant’è – ha commentato in fregio Bertozzi - che non risultano litigi intercorsi tra Coop e Faenza Calcio, ma solo di entrambi con il Comune».
Il Paliodromo
Che sul Paliodromo «è stata aperta una riflessione, ora congelata, una suggestione che poteva essere una soluzione, ma nel rispetto delle volontà dei rioni».
Che l’agibilità dello stadio pur necessitando di interventi «non è in discussione altrimenti il Palio non si farebbe». Che potrebbe essere utile «un coordinamento per definire meglio chi fa cosa, quando e come».
In definitiva: toni smorzati e volontà a proseguire prossimamente nella promiscuità calcio/Palio, almeno per quanto riguarda i prossimi due anni, fino alla scadenza della convenzione, tenendo in considerazione anche direttive regionali che sono emergenti, come la possibile gestione degli impianti a chi ne fa un utilizzo prevalente.

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