Faenza, Palio: nuovi costumi del rione Rosso

Faenza

La presentazione alla sede della Cna dei nuovi costumi per la sfilata del Palio del Niballo ha caratterizzato le iniziative del weekend di Sagra del Pellegrino, appuntamento tradizionale della primavera del rione Rosso, giunto alla sedicesima edizione.

In evidenza le nuove vesti realizzate con perizia dalla Sartoria del Borgo: le rivisitazioni del Porta Gonfalone Rionale, degli alfieri Bandieranti e dei confrati della confraternita di San Michele, figure queste già esistenti, perciò particolare risalto è stato dato ai nuovi figuranti che entreranno in corteo quest’anno, ovvero il Console o Massaro dell’arte degli Orciai con portagonfalone e il Console o Massaro dell’arte dei Calzolari e Callegari, anch’esso accompagnato da portagonfalone.
Orciai (antesignani dei ceramisti) e Calzolari sono due mestieri che insieme ai “Fornai” (già in sfilata da diversi anni) andranno a costituire un nucleo di costumi legati alle antiche confraternite artigiane presenti a Faenza fin dal 1400.

Tutti i rioni avranno quest’anno importanti novità nel settore della sartoria grazie alla legge regionale sulle rievocazioni storiche che ha consentito di intercettare risorse per rafforzare i cortei, la ricerca storica e il generale sostegno della rievocazione manfrediana.

«Queste risorse regionali – ha commentato il sindaco Massimo Isola – sono state utilizzate nel migliore modo possibile, aggiornando i costumi, fondamentali nel corteo del palio. Ho piacevolmente condiviso questo speciale momento con il rione Rosso e con la Cna, un momento legato al mondo artigianale quattrocentesco, attraverso figure chiave del sistema economico dell’epoca». A spendersi con energia in Regione per costruire e finanziare il progetto è stata la consigliera Manuela Rontini.
Domenica il rione Rosso ha attirato un pubblico numeroso in via Campidori e a tratti anche in piazza davanti al duomo.

«Abbiamo scommesso – fanno sapere i rionali – sulla sospensione del torneo delle bandiere per ritrovare la convivialitá su cui si fonda il concetto stesso di rione. Abbiamo aperto le porte ai giovani, in una sorta di open day che ha mostrato le nostre offerte. E’ stata una giornata impegnativa che ci ha riempito il cuore di orgoglio: circa 60 bambini hanno giocato scoprendo qualcosa in più sulle nostre tradizioni. La festa ha riempito come mai i nostri locali e Piazza Rampi. Tantissime le esibizioni dei musici e degli sbandieratori under 15».

Prossimo appuntamento il 6 maggio, omaggio alla famiglia Laderchi al museo del Risorgimento: una conferenza di Stefano Drei e Martina Fabbri Nuccitelli sulla figura della principessa Pazienza Porcia, giovanissima moglie di Pietro Laderchi, morta a diciotto anni in circostanze ambigue. Sarà anche scoperta la sua lapide sepolcrale che, dopo duecento anni, ha trovato collocazione nel palazzo di famiglia.

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