Faenza, Palio: nuove idee per corteo storico e rioni

Nel mondo rionale è all’ordine del giorno la discussione sul futuro del Palio alla luce delle opportunità che offrirebbe il Paliodromo in progettazione al Centro civico e di probabile realizzazione per il 2023.
Le caratteristiche del nuovo impianto, il primo in Italia (è stato perfino coniato il termine “Paliodromo”) ex novo per giostre storiche, stanno via via emergendo con la presentazione nelle sedi rionali dei rendering e le descrizioni delle strutture all’interno di un’area vista come Parco tematico del Palio, disponibile anche per altri eventi equestri, intrattenimenti e happening. Se l’impianto si realizzerà, diventa inevitabile a questo punto estendere la discussione a come sarà strutturata la manifestazione nel mese di giugno, quando il Paliodromo sarà pronto.

Vista la distanza dal centro storico, sarà soprattutto la sfilata, attualmente fissata da piazza del Popolo allo stadio Bruno Neri, a subire rivisitazioni. L’occasione potrebbe essere utile per riconfezionare l’intera offerta legata al Palio nel mese di giugno, partendo e puntando proprio su nuove idee per la sfilata.
«Se il Paliodromo viene avanti – afferma Aldo Ghetti per anni a capo dell’Ufficio palio e a tutt’oggi uno dei massimi esperti in materia – sulla sfilata si può puntare, però ci si deve ragionare. Discutiamone a titolo di ipotesi ovviamente».
«Non necessariamente – continua Ghetti – la sfilata deve precedere la disfida nello stesso giorno: può svolgersi il sabato, o una domenica del mese di giugno, anche di sera, coinvolgendo l’intero centro storico, magari includendo i giuramenti dei cavalieri che ora avvengono prima delle gare di bandiera. La sfilata può essere benissimo un evento che brilla di luce propria, tanto è ricca e attraente».
Non solo: potrebbe nascere una “Magnifica sfilata”, evento clou in centro storico, preceduto da passeggiate rionali in giorni diversi, anche infrasettimanali, tipo: oggi sfila il rione Verde, domani il Nero e via via tutti gli altri, arricchendo così il programma di giugno, aumentando le offerte della città nel periodo, costituendo un forte richiamo turistico.

Una “Magnifica sfilata” al sabato pomeriggio però dovrebbe precedere le cene propiziatorie, mentre fissandola la sera, le cene slitterebbero al venerdì.
«Tutto è possibile – dice ancora Ghetti – basta ragionarci, appunto, credo però che l’occasione sia eccezionale per disegnare un nuovo palinsesto per i prossimi venti trenta anni, senza perdere ovviamente i riferimenti storici, anzi incentivandoli».

Il mese di giugno potrebbe dunque diventare davvero straricco di occasioni: cene nelle corti tutte le sere, inclusione in promozioni e programmi delle prove di bandiere in piazza (magari prevedendole in costume), rivedere le settimane del Niballo, della Bigorda e delle Bandiere fissando eventi, spettacolari e incontri culturali, più consoni alla rievocazione storica, magari abbondando nelle accoglienze in costume, e pure allargando il comitato scientifico già esistente, mettendolo maggiormente in relazione con i delegati rionali per un’organizzazione meno scollegata e spesso poco attinente al contesto storico.

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