Faenza, Palio: cavaliere sospeso due mesi per una rissa a Foligno

L’annuncio di correre il Palio del Niballo il 22 luglio in notturna lascia in sospeso diversi aspetti organizzativi e incognite da risolvere, anche dal punto di vista dei protagonisti.

Di certo c’è che la gara inizierà alle ore 21 allo stadio Bruno Neri, preceduta dalla sfilata storica, sulla quale però non vi è ancora chiarezza se partirà, come di consueto, dalla piazza del Popolo o sarà solo una sfilata interna allo stadio.

In questo ultimo caso, ci sarebbe anche da considerare come gestire la sfilata in uscita del vincitore che potrebbe non essere autorizzata.

La manifestazione porterà a Faenza un pubblico numeroso da altre città di palio che intendono solidarizzare in merito all’alluvione. Sono inoltre annunciate iniziative di raccolta contributi e aiuti da devolvere alle famiglie colpite dalla calamità e alla ricostruzione. Non sono però ancora chiare le forme di tali sostegni.

Nelle sedi rionali si prefigurano ben due settimane (a partire dal 10 luglio) di apertura delle cucine con in programma cene e intrattenimenti.

Il caso Innocenzi

In merito ai protagonisti tiene banco la vicenda del cavaliere folignate Luca Innocenzi, trionfatore dell’ultima edizione, ingaggiato da Borgo Durbecco anche per quest’anno, se non fosse che è stato sospeso dalla Fise (Federazione italiana sport equestri) per due mesi.

Su di lui pende anche un Daspo emesso circa un mese fa dopo il suo coinvolgimento in una rissa a Foligno in occasione delle prove per la Giostra della Quintana.

Un Daspo che però aveva interdetto il migliore cavaliere d’Italia (premiato a Faenza a fine 2022) solo dal campo di Foligno, mentre la sospensione emessa dalla Fise pregiudica le sue apparizioni anche nel resto d’Italia nei mesi di luglio e agosto. Infatti ieri è stata annunciata la sua mancanza ad Ascoli dove doveva gareggiare per il Sestiere di Porta Solestà che lo ha sostituito.

Nuovo cavaliere

Altrettanto si presume possa accadere a Faenza, dove Borgo Durbecco dovrà affidarsi ad un altro cavaliere, presumibilmente Enrico Gnagnarella che era predestinato alla Bigorda se si fosse disputata.

A Foligno era successo che Innocenzi in lizza alle prove per il rione Cassero aveva partecipato a una rissa innescata sugli spalti tra alcuni componenti della sua famiglia e quelli di un rione rivale. Tutto ripreso dagli smartphone.

Innocenzi si era fiondato nella scazzottata, impugnando a mo’ di mazza un cavalletto da fotografo rimediato nei pressi. L’episodio ha visto l’autorità giudiziaria procedere con ben cinque denunce ai protagonisti, compreso Innocenzi. Nei giorni successivi il cavaliere si era prodigato in mille scuse, ma ciò non lo ha scagionato dal Daspo e dalla segnalazione della Fise Umbria alla sede di Roma che ha emesso il provvedimento disciplinare della sospensione del patentino necessario per gareggiare.

Innocenzi non è nuovo a burrascose vicende. Nel 2011 fu condannato a sei mesi di reclusione (pena sospesa) in seguito ad un’indagine sul doping “per avere compiuto atti fraudolenti su un cavallo”. Tra i documenti del processo ben 676 pagine di intercettazioni tra proprietari di scuderie, esponenti dei rioni di Foligno e veterinari.

Determinanti furono gli inauditi scambi di battute del tipo “tocca faglie una pera”, “damoje un po’ de benzina” ai cavalli. Tant’è che pure il ministero della Salute intervenne all’epoca con una diffida al prefetto di Ascoli e al sindaco affinché vietassero al cavaliere di prendere parte quell’anno al torneo nella città marchigiana.

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