Faenza, Padovani lascia la Lega. "Sarò indipendente"

Faenza

I più pessimisti dicono che tutte le storie d’amore siano destinate a finire: la differenza sta nella maniera in cui ci si lascia. Il modo scelto da Gabriele Padovani per dire addio alla Lega parla di un divorzio condito di litigi e ripicche, anche se a molti il sodalizio sembrava destinato a non sciogliersi mai: capogruppo in consiglio comunale, Padovani è il volto più noto della Lega sul territorio, colui che nel 2015 capitanò il partito in una corsa solitaria portandolo a soli ottocento voti da una vittoria che sarebbe stata storica. Alla fine la spuntò Malpezzi, ma da quel momento in città il nome di Padovani è diventato sinonimo di Lega, tanto che anche per le amministrative del 2020 figurava tra i possibili candidati per il centrodestra, poi scalzato dal civico Paolo Cavina.

Mancata candidatura

C’è chi dice che proprio questa mancata candidatura a sindaco sia stata all’origine della decisione di Padovani, che infatti subito dopo la sconfitta non perse tempo e sparò a zero su tutta la coalizione. Il dato certo è che l’insoddisfazione covava sotto la cenere da diverso tempo e nel tardo pomeriggio di ieri è deflagrata in maniera irreversibile: con una stringata comunicazione inviata a segretario e presidente del consiglio comunale, oltre che al referente locale della Lega Andrea Liverani, Padovani ha messo fine a dodici anni di militanza. «Da ora sarò indipendente nel Gruppo Misto – afferma –. La mia scelta è maturata in questi mesi ed è dettata da divergenze politiche con la linea del segretario romagnolo Jacopo Morrone. I risultati della sua gestione sono sotto gli occhi di tutti, basta guardare alle ultime elezioni. La collaborazione era venuta a mancare totalmente».


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