Faenza, omicidio di Ilenia: la figlia si costituirà parte civile

Faenza

Arianna si costituirà parte civile nel futuro processo per l’omicidio della madre, Ilenia Fabbri, assassinata all’alba del 6 febbraio scorso nella casa di via Corbara a Faenza. Una decisione dolorosa per la 21enne; al banco degli imputati ci sarà di certo anche il suo papà, il meccanico 54enne Claudio Nanni, accusato di avere fatto uccidere l’ex moglie assoldando l’amico piacentino Pierluigi Barbieri.

La giovane – tutelata dall’avvocato Veronica Valeriani – ha chiesto più volte di poter vedere il genitore in carcere. «Devo guardarlo negli occhi», ha ripetuto a chi, nei 5 mesi e mezzo trascorsi dall’inizio delle indagini, le ha domandato se credesse alle accuse mosse nei confronti del padre. Lo choc, la rabbia e la consapevolezza di avere perso entrambi i genitori l’aveva inizialmente spinta a difenderlo, insistendo anche per fare visita in cella al killer, reo confesso di avere assassinato la 46enne su richiesta dell’ex marito della donna. Istanze che naturalmente sono state respinte, perché la giovane sarà una testimone chiave del processo davanti alla Corte d’Assise, secondo i riscontri delle indagini coordinate dal sostituto procuratore Angela Scorza e condotte dalla Squadra Mobile. Sussiste cioè il pericolo che un incontro con i due indagati inquini le prove.

Estinta la causa da 500mila euro

C’è un altro fronte sul quale la ragazza ha già preso una decisione: il padre (difeso dall’avvocato Francesco Furnari) ha rinunciato all’eredità e lei non subentrerà nella causa di lavoro che Ilenia aveva avviato nei confronti dell’ex marito. Lo aveva citato per circa 500mila euro, rivendicando gli utili mai ricevuti negli anni in cui era socia del 54enne nell’autofficina di via Forlivese, oltre ai ricavi legati alla vendita di una gelateria all’interno del centro commerciale Le Maioliche. Il movente dell’omicidio – secondo l’ipotesi accusatoria – sta proprio in quella vertenza che avrebbe portato in tribunale i due ex coniugi a fine gennaio. Venti giorni prima dell’udienza Ilenia è stata uccisa: Barbieri l’ha assalita in camera da letto, dopo essere entrato sulle 6 dal garage/tavernetta con le chiavi fornite – così ha dichiarato – dallo stesso Nanni. Arianna era appena uscita di casa, per partire col padre; nella sua stanza era rimasta a dormire la fidanzata, divenuta testimone oculare del brutale omicidio che ha scosso tutta la comunità faentina.

La lettera al Comune

Anche il Comune manfredo lo scorso maggio ha annunciato insieme all’associazione Sos Donna l’intenzione di costituirsi parte civile. Una presa di posizione istituzionale che deve avere spiazzato la figlia della vittima, anche perché comunicata in netto anticipo rispetto alla conclusione delle indagini preliminari. Apprendendo la notizia dalla stampa, la 21enne ha affidato il proprio rammarico a una missiva inviata dal proprio legale, che ha portato a un incontro con l’amministrazione e con la commissione economica del Comune. È stato forse questo lo “scossone” che le ha fatto maturare la scelta di partecipare al processo affrontando il percorso verso la verità. Per quanto terribile sia.


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