Faenza, nuovi primari all'ospedale

Faenza

Due nuovi primari per l’Ospedale degli Infermi: si tratta di Stefano Boni, 54 anni, nato a Parma, che assumerà la direzione dell’unità operativa di Geriatria, e Antonella Potalivo, 50 anni, origini molisane, che guiderà il reparto di Anestesia e rianimazione. Per Boni si tratta di un ritorno nella provincia di Ravenna dopo l’esperienza a Forlì nell’ambito delle cure primarie, mentre Potalivo svolgeva già da un anno l’attività di facente funzioni di direttrice dell’unità di Anestesia e rianimazione.

Le nomine, nelle parole del direttore generale di Ausl Romagna, Tiziano Carradori, rappresentano ulteriori tappe all’interno di un più ampio percorso di consolidamento dell’ospedale manfredo: da qui la decisione di «riattivare unità operative dotate di autonomia direzionale, presenti fino al 2015 e poi soppresse, come Anestesia e rianimazione» e, allo stesso tempo, di improntare a una spiccata territorialità un reparto come Geriatria, «di rilevanza particolare per le caratteristiche demografiche della comunità».

«L’area faentina avrà altre opportunità a brevissimo», afferma il direttore sanitario di Ausl Romagna, Mattia Altini, enumerando i posti che otterranno copertura definitiva nel prossimo futuro: la riattivata unità operativa di Radiologia, per la quale si aprirà la procedura già questa settimana, e a seguire il Pronto Soccorso, con la formale sostituzione di Raffaella Francesconi, e Chirurgia, attualmente sotto la responsabilità pro tempore di Isacco Montroni.

Dal maggio 2017 al marzo 2021, Antonella Potalivo ha svolto l’attività di facente funzioni di direttrice dell’Uoc Anestesia e rianimazione degli ospedali di Rimini e Riccione e ha partecipato come come membro effettivo alla Commissione per la valutazione dei dispositivi medici della Romagna e agli incontri della Rete aziendale delle terapie intensive: «L’ospedale di Faenza vive un blocco operativo – spiega –. Delle 9 sale, non tutte sono attive per problemi di organico. Dopo il ritardo pandemico, ora lavoriamo a un buon ritmo, sopra i 400 interventi al mese, ma puntiamo più in alto. Mi auguro più forze per la rete di anestesiologia: l’obiettivo è fare di Faenza un centro di riferimento per questo ambito».

Dal 2018 fino al nuovo incarico odierno, Stefano Boni ha ricoperto il ruolo di direttore di distretto di Forlì e durante il suo percorso professionale ha collaborato costantemente con il Servizio assistenza territoriale regionale nell’ambito dello sviluppo delle Cure primarie: «A Faenza ho trovato un reparto gestito ottimamente nononostante il periodo pandemico – commenta –. La sfida è portare l’ospedale nel territorio: Geriatria ha un’anima territoriale che va verso la cronicità e quelle che chiamiamo strutture intermedie. Ciò significa Case della salute, Ospedali di comunità, Cra, che saranno sempre più fondamentali per la presa in carico del paziente».

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