Faenza, nuova scoperta rivoluziona il campo delle protesi ossee

Faenza

In termini di idee e progetti innovativi la Romagna si distingue nel mondo. Lo dimostrano le scoperte scientifiche e il rapporto virtuoso tra impresa, ricerca, territorio e popolazione. Si parla di invenzioni tecnologiche, ispirate dalla natura e a beneficio della salute e della comunità.

E’ il caso dell’accordo annunciato da Abiogen Pharma - azienda farmaceutica pisana in forte espansione internazionale - stretto con Greenbone Ortho di Faenza, newco fondata nel 2014 il cui obiettivo è di diventare leader mondiale per la biomimetica, scienza che propone soluzioni ispirate ai meccanismi biologici presenti in natura per la cura di malattie gravi dell’apparato scheletrico.
L’accordo è l’esclusiva fornita dall’impresa faentina all’azienda farmaceutica toscana per la distribuzione in Italia di un sostituto osseo sviluppato nei laboratori manfredi di via Einstein.
In pratica si tratta di una “protesi per impianti” ma è limitativo chiamarla così perché il dispositivo messo a punto, realizzato in legno di rattan, una palma tropicale africana e asiatica, è in grado di riprodurre la composizione chimica e l’architettura porosa dell’osso umano per sempre.
Insomma una grande scoperta frutto di ricerca, studio e competenza, in grado di “rivoluzionare” l’attuale mercato del settore, a vantaggio di tutti.
Ad essere stata sviluppata è una tecnologia innovativa in quanto il rattan (simile al bambù) consente impianti ossei completamente riassorbibili dal corpo umano. “Greenbone Ortho Srl”, artefice del ritrovato, ha sede all’interno dell’incubatore d’impresa Torricelli, gestito dalla società “Centuria” che nel 2018, insieme alla cesenate “Rinnova”, ha dato vita a Romagna Teck, società consortile, nata dall’esperienza delle due fondatrici dopo un lungo percorso che ha razionalizzato, integrato e ottimizzato, competenze e risorse di entrambe.
Il tutto nell’ottica di incrementare le offerte di sviluppo alle imprese: in questo caso per Abiogen Pharma, con la quale i primi contatti ci sono stati circa tre anni fa. La Greenbone prima di mettere sul mercato il prodotto ha completato una capillare fase di sperimentazione su pecore e capre presso l’ospedale di Assaf-Harofeh in Israele, in collaborazione col Rizzoli di Bologna, e successivamente, nel 2020, gli impianti ossei derivati dal legno hanno superato la sperimentazione umana in Italia, Israele, Svizzera, Romania, Serbia e Bosnia su un campione di pazienti volontari, che ha fornito i dati clinici per ottenere il marchio Ce e l’autorizzazione a commercializzare. Il mercato dei sostituti ossei a livello mondiale conta un giro d’affari globale di circa 12 miliardi di dollari.
Ma quali sono le potenzialità del legno di rattan? «Come le ossa è leggero, resistente e permette il flusso dei liquidi – fa sapere Greenbone –. Le proprietà tecniche permettono alle cellule di riassorbire la protesi e generare nuovo tessuto osseo. Inoltre rispetto ad altre sostanze naturali con proprietà simili, come il corallo, il legno di rattan ha costi inferiori e maggiori possibilità di approvvigionamento».

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