Faenza, nuova Casa della Salute: costi di quasi 2 milioni di euro

Faenza

La Casa della Salute che sorgerà negli spazi attualmente occupati dal padiglione A del Centro fieristico sarà l’hub di riferimento per tutto il territorio faentino: attorno ad essa orbiteranno altri punti “spoke”, come ad esempio quello della Filanda, con una specifica connotazione riguardo a pediatria e maternità, e gli ambulatori di via Zaccagnini.
Sono alcuni dei dettagli forniti lunedì sera dalla dottoressa Donatina Cilla, direttrice del Distretto sanitario faentino, durante la seduta della commissione consiliare V.
Alcune informazioni erano già state anticipate nelle scorse settimane, ma non mancano nemmeno gli elementi di novità, come ad esempio quelli inerenti l’entità economica dei fondi Pnrr destinati alla realizzazione della Casa della Salute in zona Fiera. Se in precedenza si era parlato di cifre dai 2 ai 2,5 milioni di euro, ora il quadro è stato parzialmente ridimensionato. «Per la Casa della Salute – afferma Cilla – siamo intorno a 1,6 milioni di euro, al massimo 2 milioni». Fondi che non saranno sufficienti, da soli, a completare gli interventi in programma sull’intera area, dalle dimensioni di 800 metri quadrati. E così qualche investimento ulteriore potrebbe essere attuato proprio dal Comune.

Un’altra questione su cui riflettere sarà quella della disponibilità di medici di medicina generale: alcuni avevano espresso perplessità sul trasferimento in viale Risorgimento, ma la questione che genera più grattacapi è quella relativa ai futuri pensionamenti, grana da risolvere non solo in ottica Casa della Salute.

«L’uscita di una certa quantità di medici è talmente importante che il rischio di non trovare copertura sufficiente è alto – afferma Cilla –. Entro la fine dell’anno andranno in pensione 4 medici, ma possiamo effettuare calcoli solo su coloro che sappiamo che raggiungeranno il limite di età massimo. Difficile invece fare stime per chi dovesse scegliere il pensionamento anticipato».
Numeri precisi è quindi impossibile averne, ma l’impressione è che non saranno in pochi: «Mai come adesso i medici di medicina generale vivono una situazione pesante – commenta Cilla –, questo vale anche per coloro che andavano avanti con una certa tranquillità. Alcuni potrebbero anche decidere di andarsene un po’ prima, non è improbabile, anzi è anche comprensibile da certi punti di vista».
A quel punto il vero problema sarebbe trovare i nuovi medici: il ricambio generazionale procede infatti a rilento.

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