Faenza, nasce un maxi Centro del riuso

Faenza

È uno degli ultimi progetti a cui ha lavorato Damiano Cavina, il compianto attivista faentino scomparso lo scorso 21 aprile in un tragico incidente stradale verificatosi lungo la Modiglianese, e potrebbe vedere la luce già nel giro dei prossimi dodici mesi: nello specifico, si tratta della realizzazione del nuovo Centro del riuso manfredo, punto di raccolta di materiali da recuperare per essere riciclati.
L’obiettivo è limitare la produzione di rifiuti garantendo una seconda vita a oggetti che altrimenti finirebbero buttati. Il Comune di Faenza si è aggiudicato il bando pubblicato da Atersir, l’Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti, con un progetto che è frutto della collaborazione con il Comitato lavoro degno, di cui Cavina era coordinatore.
La cifra messa a disposizione del Comune è di 360mila euro e il centro sorgerà negli spazi dell’ex canile di via Righi, lasciati liberi dal trasferimento di Enpa con il Rifugio del cane in via Plicca.

«Il progetto – spiega l’assessore comunale all’Ambiente, Luca Ortolani – prevede la ristrutturazione dell’immobile per renderlo funzionale. Il cantiere partirà a luglio».
Un avvio imminente, dunque, per un’iniziativa a cui le varie associazioni locali attive nel campo del volontariato e della sostenibilità ambientale stavano pensando già da diverso tempo, anche in relazione alle linee guida che la Regione ha stabilito in materia nell’ambito della legge sull’economia circolare.

Nel 2019 era anche stato firmato un’apposita dichiarazione di intenti congiunta tra varie realtà per la realizzazione del nuovo centro. Avevano partecipato allora Mato Grosso, Legambiente, Comitato di amicizia, Coop. sociale Riciclaggio e solidarietà, Farsi prossimo, Dress again, Consulta delle associazioni, Mani Tese e, naturalmente, il Gruppo Lavoro Degno, che in quell’occasione aveva definito il Centro del riuso come «una grande opportunità per inventare lavoro socialmente utile, in particolare per persone svantaggiate».

La fine dei lavori è prevista per l’estate del 2023: «Nel prossimo anno – anticipa Ortolani – potranno partire diversi progetti con le associazioni faentine perché il Centro del riuso sia anche un punto di aggregazione per varie iniziative che guardano all’economia circolare, un hub del riuso che possa essere sia culturale che materiale».
Tra le possibilità offerte dal Centro, ci sarà quella di donare anche materiali ingombranti riutilizzabili, cercando così di porre un argine al fenomeno dello smaltimento abusivo, recentemente stigmatizzato in più occasioni dall’assessore Ortolani. Ma non solo: nello spazio di via Righi dovrebbe sorgere anche un piccolo laboratorio per la manutenzione di alcuni beni.

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