Faenza, morto dopo l'operazione. Indagati investitore e medici

Faenza

Gli mancava un passo per terminare le strisce pedonali e finire di attraversare la strada. L’auto, appena uscita dalla rotonda a velocità ridotta, lo aveva praticamente sfiorato, colpendolo alla caviglia. Tutto sommato, l’urto era stato lieve. Ma su un anziano alla soglia degli 85 anni, l’intervento chirurgico non poteva che essere scontato per rimediare alle fratture comunque riportate. Quella che sembrava essere una semplice operazione, nel luglio dell’anno scorso all’ospedale di Faenza, si è conclusa nel modo più tragico: 32 giorni dopo l’incidente, il paziente è morto in ospedale. A risponderne, tuttavia, non è stato solo l’automobilista 90enne che lo investì, ora accusato di omicidio stradale; anche quattro medici del nosocomio manfredo che seguirono il ricovero fino alla fase post operatoria sono indagati per omicidio colposo. Secondo l’ipotesi della Procura, infatti, a determinare l’ictus che causò la morte dell’anziano, sarebbe stata la mancata somministrazione di farmaci dopo l’intervento, su un paziente peraltro cardiopatico.

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