Faenza, morì cadendo dall’impalcatura. Condannata la moglie

Faenza

FAENZA. Era morto cadendo dal ponteggio del cantiere installato dall’impresa edile di cui, fino a poco tempo prima, era stato legale rappresentante. Per il tragico infortunio avvenuto nel 2010 nel ponteggio costato la vita all’ingegnere Savinio Pistillo, ieri è arrivata la condanna per la moglie del 51enne, Maria Antonietta Forina di 52 anni, accusata di omicidio colposo in qualità di legale rappresentante della Edilcostruzioni. Due anni è la pena decisa dal giudice Cecilia Calandra, dopo aver ascoltato la requisitoria del sostituto procuratore Stefano Stargiotti, culminata con la richiesta di condanna a tre anni per omicidio colposo. Si tratta dell’ultima posizione di responsabilità rimasta aperta per la morte dell’ingegnere, dopo la condanna (in primo grado) dell’operaio che aveva realizzato il piano crollato e il patteggiamento del responsabile della sicurezza.

L’atto contestato e la calunnia

I problemi giudiziari potrebbero però non essere finiti per la donna. La sua linea difensiva - seguita dall’avvocato Giovanni Pezzolla - ha portato parallelamente all’apertura di un fascicolo per calunnia nei confronti dell’ex commercialista, autore dell’atto che aveva ufficializzato la nomina della donna al vertice della ditta. Quest’ultimo però, sentito nel corso dell’istruttoria dibattimentale, aveva respinto le accuse di avere falsificato i verbali delle assemblee, men che meno quello in cui veniva messo agli atti il passaggio di timone dall’ingegnere alla moglie. Lo specialista era stato a suo tempo indagato per falso, ma le accuse nei suoi confronti erano cadute nel maggio dell’anno scorso, quando il giudice per le indagini preliminari Janos Barlotti aveva accolto l’istanza di archiviazione, rimandando gli atti alla Procura con l’ipotesi di calunnia. E proprio nelle settimane che hanno precedute la sentenza di ieri, è arrivato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti della 52enne.

L’incidente mortale

L’inchiesta era partita in seguito all’infortunio del 19 marzo 2010, nel cantiere di via Federico Argnani, a Faenza. Savino Pistillo era molto noto in città per i lavori di pregio svolti, tra cui quelli al Mic e alla Loggia degli Infantini. Era morto cadendo da un’impalcatura a 6 metri di altezza, in un cantiere di cui era progettista per realizzare una serie di villette a schiera (con primo piano, piano terra e interrato), due delle quali già completate e nelle quali l’ingegnere aveva sia l’abitazione che l’ufficio della propria ditta. L’ingegnere era salito su un’impalcatura, con l’intenzione di verificare l’andamento di alcune opere. Ma improvvisamente si era verificato un cedimento della struttura di sostegno, provocando la perdita dell’equilibrio. Precipitato rovinosamente a terra, l’uomo aveva urtato i pali e gli assi del ponteggio. Subito soccorso dagli operai, le sue condizioni erano apparse molto gravi. Inutile la corsa all’ospedale.

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