Faenza, la preside ai docenti: "Niente voti e verifiche, andiamo dai ragazzi isolati in casa"

Faenza

Da ieri le campanelle delle scuole hanno ripreso a suonare anche per gli studenti degli istituti superiori: dopo aver riflettuto attentamente sul dramma vissuto dalla città manfreda in questi giorni, la dirigente scolastica del Liceo Torricelli-Ballardini, Paola Falconi, ha preso carta e penna per rivolgersi a tutti i docenti del plesso e stabilire un ordine di «priorità» per il rientro in classe. E di questo elenco non faranno parte i voti sul registro: «Nostra priorità in questo momento è lasciare da parte verifiche e valutazioni - scrive la preside -. I ragazzi non solo hanno la testa da un’altra parte, ma il pomeriggio hanno bisogno di andare ad aiutare chi è un difficoltà, hanno bisogno di aiutare la loro gente, la città ferita a rialzarsi, hanno bisogno di fare la loro parte».

I liceali, va sottolineato, hanno già dato un supporto notevole a Faenza: in questi giorni si è formato un gruppo di circa 300 studenti che, coordinati da una trentina di professori e professoresse e da Falconi stessa, hanno contribuito a ripulire strade e case dal fango. Altri hanno preso parte alla catena dell’assistenza tramite associazioni di volontariato, ad esempio prestando servizio con la Croce Rossa. Insomma, azioni concrete che hanno reso il Torricelli-Ballardini, un pezzo di storia manfreda, un ingranaggio importante all’interno della macchina della solidarietà. Una scuola che ha fatto sentire fino in fondo la sua connessione con il tessuto sociale cittadino, unendo chi nel corso dell’anno scolastico si trova dall’una e dall’altra parte della cattedra. Per questo la preside Falconi è convinta che, anche una volta tornati in aula, sia fondamentale continuare a riflettere su queste giornate così dense: «Se avete prove in meno andremo in deroga, non pensiamo di poter concentrare in poche ore il peso di tante discipline - ribadisce ai docenti -. Parliamo con i nostri alunni e alunne di quello che è accaduto, ripensiamo e interpretiamo questo momento come elemento di crescita collettiva da agganciare a una dimensione educativa e civica, costruiamo percorsi di educazione civica sul campo. A settembre penseremo a recuperare il percorso di apprendimento interrotto». La «priorità» cui accenna Falconi è quindi quella della salute psicologica degli adolescenti, una categoria che sta affrontando sfide senza precedenti: «I nostri ragazzi e le nostre ragazze hanno vissuto le nostre stesse emozioni, sicuramente amplificate perché non ancora in grado di gestire completamente le proprie fragilità; durante le inondazioni hanno avuto accanto i loro genitori e insieme si sono sostenuti, ma ora è necessario che trovino docenti capaci di accompagnarli e comprenderli in questo passaggio difficile della loro adolescenza - dice -. Purtroppo questi anni ci hanno consegnato generazioni ferite dal Covid e ora dall’alluvione. C’è uno spartiacque tra il prima e il dopo il 16 maggio e questo non possiamo ignorarlo».

Una scadenza che però non si può cancellare, sempre che il Ministero dell’Istruzione non intervenga appositamente come auspica qualcuno, è quella dell’esame di maturità: a questo proposito la dirigente scolastica pensa ad aperture pomeridiane del liceo per «organizzare aule studio o anche incontri ragazzi-docenti e aiutare gli studenti di quinta nella preparazione dell’esame». Senza escludere che questo possa avvenire in forma dislocata anche in altri Comuni, per raggiungere ragazzi e ragazze rimasti isolati a causa dell’alluvione o delle frane: sono i tanti, fra coloro che frequentano il Torricelli-Ballardini ma anche fra i docenti, ad arrivare da fuori.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui